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Clima e dissesto idrogeologico: 101 i Comuni italiani colpiti da meteo estremo dal 2010

Questi i dati del rapporto 'Le città italiane alla sfida del clima' realizzato da Legambiente in collaborazione con il ministero dell'Ambiente

Pubblicato:09-02-2016 11:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:55

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ROMA – Sono 101 i Comuni italiani dove, dal 2010, si sono registrati impatti rilevanti legati a fenomeni atmosferici estremi, con 204 eventi tra allagamenti, frane, esondazioni, con danni alle infrastrutture e al patrimonio storico. Secondo i dati del Cnr, dal 2010 al 2015 le sole inondazioni hanno provocato in Italia la morte di 140 persone e l’evacuazione di oltre 32mila cittadini. Questi solo alcuni dei dati del rapporto ‘Le città italiane alla sfida del clima‘ realizzato da Legambiente in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e presentato oggi a Roma.

Negli ultimi 5 anni sono stati 91 i giorni di stop a metropolitane e treni urbani nelle principali città italiane, prosegue il dossier, 43 invece i giorni di blackout elettrici dovuti sempre al maltempo. E se questi sono gli impatti più visibili, non meno rilevanti sono gli impatti sanitari provocati dalle ondate di calore. Numerose ricerche, infatti, segnala il dossier, hanno infatti dimostrato l’associazione tra elevate temperature e salute della popolazione, in particolare soggetti a rischio, soprattutto anziani che vivono in ambiente urbano.


GALLETTI: AGIAMO SU CITTA’, 800 MLN A REGIONI PER MANUTENZIONE – Le città sono le prime vittime dei mutamenti climatici, ma anche la soluzione, visto che efficientando edifici e trasporti le emissioni di gas serra verrebbero senz’altro ridotte. Città colpite dal dissesto idrogeologico legato ai mutamenti climatici in atto e a pratiche dissennate. Intanto le Regioni per far fronte al territorio che frana hanno 800 milioni a disposizione per la manutenzione del territorio. Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, ne parla a margine della presentazione del dossier ‘Le città italiane alla sfida del clima’ realizzato da Legambiente in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, oggi a Roma. Le città “sono la soluzione- dice Galletti- e nelle città vive la maggior parte dei cittadini, quindi è chiaro che gli interventi prioritari li dobbiamo fare lì, non dimenticando gli altri centri” e “nelle città abbiamo progetti importanti”, sia rispetto al rischio siccità in atto, che si accoppia all’emergenza smog causata dalle emissioni e dalle scarse precipitazioni, sia al suo rischio gemello che è quello dell’alluvione quando la sospirata pioggia arriva. “Anche qui abbiamo un piano molto forte”, ricorda il ministro, con “uno sforzo da 800 milioni per le Regioni perché facciano partire la manutenzione del territorio”.

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