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Al Mibact protesta delle guide turistiche: “No ai privati”

Presidio al Collegio romano, ricevuta una delegazione

Pubblicato:09-01-2018 11:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:20

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ROMA – No a regole professionali che arrivano da un’intesa Stato-Regioni, no ai corsi di formazione privati per accedere all’esame abilitante, sulla base del modello toscano. Protestano le guide turistiche di Roma e non solo che sotto la bandiera di Federagit Confesercenti si sono riunite questa mattina davanti alla sede del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo per scongiurare l’ipotesi che dalla conferenza Stato-Regioni possa uscire un regolamento professionale che secondo la categoria dovrebbe arrivare invece da una legge dello Stato.

“SERVE UNA PREPARAZIONE ACCADEMICA”

“Questa intesa non è la forma adeguata, serve una legge– spiega all’agenzia Dire, Francesca Duimich, presidente di Federagit Confesercenti Guide turistiche Roma-. Le Regioni hanno firmato questa intesa 21 dicembre, ma il ministro ha preso una pausa di riflessione, di cui lo ringraziamo. “Siamo qui per chiedere un incontro con Franceschini, perché il contenuto di questa intesa ci trova nettamente contrari”.

Sotto gli ombrelli aperti, le guide continuano a ripetere ‘no alla formazione privata, sì agli esami pubblici’.


“Il punto è questo- aggiunge Duimich- perché per come è scritta questa intesa gli esami di abilitazione di guida possono essere svolti all’interno di enti formatori privati. Chiediamo dunque che sia esplicitamente scritto che l’esame sia svolto mediante un bando pubblico, così come l’esame di lingua”.

Per loro, la professione “deve essere di alto livello di qualificazione e il titolo di accesso deve essere la laurea e non la maturità, perché il patrimonio italiano ha bisogno di una preparazione accademica”.

Altra questione è il regolamento che istituisce la figura della guida specializzata sui monumenti più importanti del Paese. “Deve essere fatto un decreto- dice infine la rappresentante delle guide- perché al momento siamo rimasti nel vuoto legislativo visto che i decreti Franceschini sono stati fermati dal Tar”. Al momento, una delegazione è stata ricevuta al Collegio romano.

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