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Roma, Casa delle donne sotto sfratto? Comune: “No, chiesto il pagamento di 833mila euro”

Il Comune di Roma avrebbe inviato un avviso di pagamento entro 30 giorni di un 'vecchio' debito di oltre 830 mila euro per l'affitto dei locali

Pubblicato:08-11-2017 19:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:52

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ROMA – Nei fatti, uno sfratto. La forma, da parte del Comune di Roma, sarebbe quella dell’avviso di pagamento entro 30 giorni di un ‘vecchio’ debito di oltre 830 mila euro che la Casa internazionale delle donne non può onorare.

La realtà è che dopo avere ricevuto lunedì la raccomandata del Campidoglio, martedì nella riunione convocata urgentemente alla Casa delle donne si è parlato di “sfratto”, perché “la possibilità di saldare quanto richiesto non c’è” e “il successivo passo è quello dello sgombero dell’edificio”.

Interpellata adesso dall’agenzia Dire, “la Direzione della Casa internazionale delle donne non intende rilasciare dichiarazioni in questa fase interlocutoria“.


LA PRECISAZIONE DEL COMUNE: NESSUNO SFRATTO, PAGHINO MOROSITA’ ARRETRATA

“Sono pronta a incontrare le rappresentanti del Consorzio Casa Internazionale delle Donne. Mi preme precisare che non c’è alcuno sfratto in corso come qualcuno vuol far immaginare. Oggi il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale ha provveduto ad inviare loro una comunicazione contenente la rinnovata richiesta del pagamento della morosità accumulata, pari a 833.512,30 euro”. Lo dichiara l’assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale, Rosalba Castiglione.

“Tale debito- prosegue Castiglione – è stato contratto sulla base di un canone abbattuto del 90% rispetto al valore di mercato, in ragione della valenza sociale e culturale riconosciuta dall’Amministrazione capitolina al lavoro svolto dal Consorzio. Parliamo di uno spazio di 3.687,38 mq distribuito su cinque piani e 540 mq di superficie scoperta in Via della Lungara 19, in pieno centro a Roma in zona Trastevere”.

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Confidiamo che il debito contratto possa essere sanato- aggiunge l’assessore- e che, quindi, le attività possano continuare in coerenza con l’interesse dei cittadini e mai sulle loro spalle”.

“Rimaniamo francamente basiti di fronte alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici che, evidentemente non conoscendo i fatti, si dichiarano contrari al legittimo sollecito di Roma Capitale”, conclude l’assessora.

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