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Intervista a Gian Nicola Berti

Nome: Gian Nicola Cognome: Berti Luogo e data di nascita: San Marino 09.08.1960 Professione:

Pubblicato:08-11-2016 11:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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gian-nicola_berti_sammarinesiNome: Gian Nicola

Cognome: Berti

Luogo e data di nascita: San Marino 09.08.1960


Professione: Avvocato

Residenza a San Marino: dalla nascita

Domicilio a San Marino: dalla nascita

Eventuale/i altra/e cittadinanza/e: 100% Sammarinese

Partito: Sammarinesi

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

San Marino viene fuori da una crisi di etica della politica cui si è aggiunta quella economica. Il nostro paese aveva raggiunto livelli di ricchezza, troppo spesso priva di merito, che non è stato in grado di assicurare nel momento in cui si è reso necessario mutare il sistema economico. Dobbiamo essere consapevoli che quello che avevamo non ritornerà più, ma livelli di benessere e di stato sociale invidiabili posso essere mantenuti, ma solo con il lavoro ed il sacrificio di tutti. In una fase quale quella attuale la litigiosità politica, troppo spesso alimentata da facile demagogia o dal risentimento di qualcuno per aver dovuto abbandonare “pratiche” altamente redditizie, è deleteria, ma probabilmente inevitabile.

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

Sburocratizzazione di tutta la PA, riportando il cittadino e l’impresa in posizione preminente rispetto agli apparati pubblici.

Semplificazione tributaria accompagnata dall’implementazione del sistema dei controlli. Riforma del lavoro.

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

Viviamo in un Paese meraviglioso, pieno di risorse ma con un esiguo numero di cittadini. Conseguentemente, tutti abbiamo il dovere di impegnarci per il funzionamento dello Stato. Chi non si rende disponibile non ha il diritto di lamentarsi.

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

Il nostro è forse l’ultimo paese in Europa che attua politiche protezionistiche. Se aspiriamo alla crescita economica dobbiamo essere competitivi e disponibili a rinunciare ai privilegi ed alle protezioni.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Non possiamo essere l’ultimo ed il più piccolo Stato dell’Unione Europea. Finiremmo per scomparire, ma dobbiamo integrarci diventando un partner Europeo nella libera circolazione dei capitali e delle merci. Sul tema della libera circolazione delle persone, invece, ritengo che se vogliamo mantenere la nostra identità, dobbiamo procedere con estrema attenzione. Per raggiungere questo obbiettivo dobbiamo anche mostrare meno sudditanza verso i nostri cari vicini italiani. Del resto dobbiamo ricordare sempre che non è San Marino una anomalia all’interno dell’Italia, bensì l’Italia che, dopo centinaia di anni della nostra storia Repubblicana, ci ha circondato con la sua monarchia recentemente trasformata in Repubblica.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

Si sono diverse, tutte figure che avevano un elemento in comune il senso dello Stato: lo Stato prima di tutto! È questo l’ ideale dei sammarinesi, sia grandi figure che semplici cittadini. Questo ha permesso a San Marino di superare i momenti più difficili.

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

Nel passato la figura di De Gasperi è stata epica, nel ridare dignità e fiducia internazionale ed interna ad una Italia che dopo l’umiliazione fascista rischiava la deriva comunista. Più recentemente la Thatcher: ancora oggi a distanza di decenni i suoi concittadini beneficiano dei vantaggi che la Gran Bretagna ha conseguito grazie ai sacrifici da lei imposti. I politici contemporanei? potremo valutarli in futuro alla luce dei risultati delle loro politiche, ma non mi pare che vi siano eccellenze all’orizzonte.

8) Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

Come cittadino e libero professionista mi pare evidente che se la nostra Repubblica vuole ritornare a fiorire tutto il sistema pubblico deve rimettere all’apice delle priorità la libertà di impresa e la libertà dei cittadini. La Pubblica Amministrazione è utilissima, ma solo se è al servizio dei cittadini e delle imprese.

Fuori dal “ Palazzo” troppo spesso si percepisce la PA come una oligarchia che alimenta i problemi anziché risolverli. Non è così, o meglio non è sempre così. Ma i cattivi esempi ci sono e sono purtroppo quotidiani nell’esperienza di ciascuno di noi.

9) Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Quando penso alla nostra storia, alle nostre Istituzioni frutto della sapienza della nostra civitas contadina. Quando penso al nostro sistema di previdenza sociale. Quando San Marino si distingue nel volontariato. Quando i nostri giovani raggiungono traguardi nel mondo del lavoro , dello sport o dell’arte. L’ultima volta: quando ho guardato il medagliere della coppa del mondo di tiro, dove siamo presenti per due anni consecutivi e dove quest’anno manca l’Italia! !

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

Il mio carattere è piuttosto complesso, variabile a seconda del livello di educazione dell’interlocutore che mi trovo di fronte. Credo che la politica la si debba fare sulla base dei valori e non delle simpatie. Da questo punto di vista mi sento forte dei miei valori: l’onestà innanzi tutto.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

Come accennato, la partecipazione politica è innanzi tutto un dovere in ogni democrazia, in special modo in una Repubblica piccola come la nostra. La decisione di partecipare direttamente è nata prima del 2006, quando a San Marino alcuni, troppi, pensavano di poter campare di fatture e riciclaggio. Ero preoccupato per la generale follia e decadenza del momento. Da allora ho iniziato, a partire dalle elezioni del 2006 mettendomi a disposizione della cittadinanza per invertire la tendenza. Ci siamo riusciti, ma non è finita: dobbiamo riguadagnare il rispetto internazionale che ci compete.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

Lo sport, prima, la professione poi. Insegnano alcune regole fondamentali per la vita di ciascuno di noi: il lavoro, il sacrificio e l’onestà pagano sempre e sono l’unica strada per ottenere il risultato che perseguiamo.

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue?

Spero che qualunque preferenza sia data nella certezza di scegliere il candidato migliore per il nostro Paese e non con l’intento di fare un favore al candidato. Le mie capacità, competenze, motivazioni ed entusiasmi le valutino gli elettori. Sappiano che se lo vorranno sarò a loro disposizione per occuparmi del Nostro Paese.

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