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Minori, i garanti regionali contro la garante nazionale: “Noi esclusi da attività di monitoraggio”

ROMA - E' scontro tra i garanti regionali per l'infanzia e la garante nazionale Filomena Albano. A far salire la

Pubblicato:08-10-2018 17:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:39

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ROMA – E’ scontro tra i garanti regionali per l’infanzia e la garante nazionale Filomena Albano. A far salire la tensione la disputa sul progetto di monitoraggio dei minori stranieri contenuto nel Fami 2014-2020 che, secondo quanto lamentano i garanti regionali, gli estrometterebbe da questa attività.

Minori, Garante Bolzano: “Su progetto Fami Albano rispetti il ruolo dei colleghi ‘locali’”

“Con i colleghi abbiamo provato a lungo a collaborare con la Garante Albano, finora senza successo. Più volte abbiamo avuto dei colloqui con lei, io stessa sono scesa a Roma da Bolzano ben due volte. Ma gli incontri non hanno avuto gli esiti sperati e ancora non abbiamo avuto modo di conoscere il progetto Fami nella sua interezza”. Lo ha detto la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Provincia autonoma di Bolzano, Paula Maria Ladstaetter, a proposito della lettera sottoscritta da 16 garanti locali, inviata al vicepremier Matteo Salvini in cui si lamenta l’estromissione da parte della Garante nazionale Filomena Albano, dal progetto di monitoraggio dei minori stranieri, contenuto nel ‘Fami’ 2014-2020.

“Sul Fami e sulla sovrapposizione di fondi che si verrebbe a creare con l’articolo 11 della legge Zampa- ha spiegato ancora la garante- si è espressa anche la Corte dei Conti. Tutti noi garanti locali ci siamo attivati da subito per la formazione dei tutori volontari per minori stranieri non accompagnati. A Bolzano ho stipulato immediatamente un protocollo con il Tribunale dei Minori e ho attivato dei corsi per gli aspiranti tutori sia in lingua italiana che in lingua tedesca. Ora chiediamo rispetto dei ruoli e delle competenze, per poter svolgere al meglio il nostro compito”.


Minori, Garante Basilicata: “Ostinazione Albano impone posizioni critiche”

“Nell’ultima conferenza dei garanti di settembre mi ero mosso per essere un po’ il tramite e fare in modo che la garante Albano potesse venire incontro alle esigenze di corresponsabilizzazione che i garanti regionali avevano chiesto all’interno del progetto Fami”. Così alla Dire il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Basilicata, Vincenzo Giuliano, sulla lettera sottoscritta insieme ad altri 15 garanti locali e inviata al vicepremier Matteo Salvini in cui si lamenta l’estromissione da parte della garante nazionale Filomena Albano dal progetto di monitoraggio dei minori stranieri contenuto nel Fami 2014 – 2020.

“Io – chiarisce Giuliano – addirittura nell’ultimo confronto portai una relazione con 10 punti in cui venivano dettagliati i problemi dell’esclusione dei territori da quel progetto. Purtroppo – conclude – Albano si è ostinata ad andare avanti nonostante le nostre sollecitazioni e per questo siamo stati costretti a prendere una posizione così critica”.

Minori, Garante Calabria: “Rapporto tra noi e nazionale non è gerarchico”

“Il rapporto tra garanti, nazionale e regionali, è contemplato dall’Onu come sussidiario, ossia di collaborazione, non di gerarchia. Dunque, la garante nazionale dovrebbe in ogni sua azione, con ricadute sul territorio, concertare con i suoi omologhi regionali il da farsi, non imporlo gerarchicamente senza peraltro comunicare gli estremi. Qui non si tratta del solo progetto Fami (fondo asilo migrazione e integrazione), bensì di tante altre iniziative delle quali non siamo stati nemmeno informati”. Così all’agenzia Dire il garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale sulla lettera sottoscritta da 16 garanti locali e inviata al vicepremier Matteo Salvini in cui si lamenta l’estromissione da parte della Garante nazionale Filomena Albano, dal progetto di monitoraggio dei minori stranieri, contenuto nel ‘Fami’ 2014-2020.

“Dico di più, alla sua relazione annuale al Senato della Repubblica – ha aggiunto Marziale – c’erano posti riservati per tutte le autorità, per noi garanti regionali no. Questa è la comprova di una considerazione pari a zero. Io e i miei colleghi lavoriamo sodo nel territorio. Per esempio in Calabria ho formato già oltre 340 tutori per minori stranieri non accompagnati ed altri corsi sono in itinere, ed entro fine anno supereremo le 500 unità, in piena sintonia con i Tribunali per i minorenni di Catanzaro e Reggio Calabria”.

“In una recente intervista a Repubblica, la Garante nazionale si disse ‘delusa perché la Calabria era nemmeno a quota cento’. Nemmeno la bontà di rettificare ha avuto, ma ho ricevuto le scuse. Così come adesso – afferma il garante dell’infanzia della Calabria – mi piacerebbe ricevere il segnale di avvenuta comprensione, da parte sua, del fatto che ciascuno di noi lavora tra mille difficoltà e lei dovrebbe essere nostra alleata, così come noi per lei. Temo sia una speranza vana, dopo almeno un anno di tentativi di ricucitura, per farle capire che non si possono dare dati sensibili, che la legge Zampa attribuisce a garanti e presidenti di Tribunali per i minorenni, a rappresentanti di associazioni partner in un progetto, il Fami, che contempla garanti e tribunali quali destinatari. Per Marziale un’azione di questo tipo “è illegale. Non si può dare loro dati sensibili di cui sono responsabile, per questo non firmo e non agevolo un lavoro di cui conosco solo slides”.

“Quando si chiede un avallo, una firma – conclude il garante – si deve mostrare l’intero progetto, quello che da un anno circa noi chiediamo a gran voce e non ci viene mostrato”.

Minori, Garante Puglia: “Progetto Fami, treni in corsa non si prendono”

“Questo progetto, parzialmente portato all’attenzione nazionale, non era completo nella sua estensione: non ha senso se non c’è un piano metodologico d’azione condiviso. Non si può partecipare su un progetto già avviato e da noi non condiviso”. Così all’agenzia Dire Ludovico Abbaticchio, Garanti dei Minori della Puglia a proposito della lettera sottoscritta da 16 garanti locali e inviata al vicepremier Matteo Salvini in cui si lamenta l’estromissione da parte della Garante nazionale Filomena Albano, dal progetto di monitoraggio dei minori stranieri, contenuto nel ‘Fami’ 2014-2020.

“Noi chiediamo di fare – ha aggiunto Abbaticchio – un approfondimento su questa gestione metodologica e nell’ambito dello stesso progetto da cui viene richiesta una notifica, al momento, non opportuna. Per la Puglia abbiamo detto no perché treni in corsa non si possono prendere”.

Minori, Garante Emilia Romagna: “Albano ci ascolti su progetto ‘Fami'”

“Da giugno chiediamo alla Garante Albano di inviarci il testo originario del progetto ‘Fami’. Cosa non avvenuta nonostante le nostre sollecitazioni. Quello che chiediamo è che non ci siano sovrapposizioni tra quello che i Garanti regionali stanno portando avanti con successo, in particolare la formazione dei tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati, e altre attività”. Lo ha detto la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Emilia Romagna, Clede Maria Garavini a proposito della lettera sottoscritta da 16 garanti locali e inviata al vicepremier Matteo Salvini in cui si lamenta l’estromissione da parte della Garante nazionale Filomena Albano, dal progetto di monitoraggio dei minori stranieri, contenuto nel ‘Fami’ 2014-2020.

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