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In città ci si ammala di più, nasce Osservatorio salute; Le carceri serbatoi di epatite, Hiv e tubercolosi

edizione del 8 ottobre 2018

Pubblicato:08-10-2018 13:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:39
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IN CITTA’ CI SI AMMALA DI PIU’, NASCE OSSERVATORIO SALUTE

In Italia 22 milioni di persone, pari al 37% della popolazione, risiedono in14 Città metropolitane. Qui è più alta l’incidenza di alcune patologie. “Malattie cardiovascolari, respiratorie croniche, tumori e diabete sono responsabili della maggior parte dei decessi e disabilità nel nostro Paese”, ha spiegato Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute in occasione della nascita dell’Intergruppo parlamentare ‘Qualità della vita in città’. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere la salute nei centri urbani attraverso un Osservatorio: governo, sindaci, università, aziende sanitarie ed esperti dovranno lavorare insieme per contenere le malattie croniche legate al contesto urbano. Si parte dallo sport, dalla riqualificazione dell’ambiente e dai programmi scolastici con un’attenzione speciale alle periferie.


SOCIETA’ ITALIANA PEDIATRIA COMPIE 120 ANNI, TRA STORIA E NUOVE SFIDE

Il primo ottobre del 1898, a Torino, 124 medici decisero che le cure del bambino andavano separate da quelle dell’adulto. E’ l’atto di nascita della Società Italiana di Pediatria, concepita in un momento storico in cui su 1000 bambini nati vivi ne morivano 240. C’era un solo vaccino, niente antibiotici e l’attesa di vita era di soli 35 anni. 120 anni di storia che l’associazione ha festeggiato con un convegno alla Camera dei deputati. Un compleanno in un Paese che invecchia molto, in cui i nati sono appena 500 mila contro 1 milione di allora. Il presidente della Sip, Antonio Villani ha presentato le nuove sfide che i pediatri devono affrontare: denatalità, disagio e malattie infettive. (video su tosca 1.10 ore 18.17 da 0.10 a 1.09 fino a compiere)

MAMME DOPO UN TUMORE, ALL’OSPEDALE PERTINI DI ROMA SI PUO’

Ottantacinque pazienti accolte dal secondo semestre 2016, 61 trattate con crioconservazione ovocitaria e 609 ovuli crioconservati. Numeri che per tante giovani donne con una diagnosi di cancro rappresentano la speranza di diventare madri dopo un tumore, preservando la propria fertilità, prima che le terapie possano comprometterla per sempre. Tra cinque anni, non appena il follow up di queste pazienti lo consentira’, gli ovociti saranno scongelati e queste donne avranno la possibilità di avere un figlio. Cristina Fabiani, specialista del Reparto di fisiopatologia della riproduzione e andrologia dell’Ospedale ‘Pertini’ di Roma, ha anticipato all’agenzia Dire alcuni dei temi della due giorni dedicata a riproduzione e andrologia che si è tenuta a Sabaudia, in provincia di Latina.

NUOVO STUDIO PER STAMINALI CEREBRALI, UNA SPERANZA PER LA SLA

Da un prelievo di epidermide sara’ possibile ottenere cellule staminali cerebrali per autotrapianti. Lo dimostra lo studio condotto presso l’Irccs ‘Casa Sollievo della sofferenza’ dai ricercatori Jessica Rsati e Angelo Luigi Vescovi con la collaborazione della Fondazione cellule staminali di Terni e dell’Università di Milano Bicocca.  Un approccio che soppianterà l’uso di cellule nervose di origine fetale. Una speranza per sclerosi laterale amiotrofica e multipla, che arriva dopo i forti limiti finora esistenti per la terapia cellulare in ambito neurodegenerativo e neurologico a causa della scarsa disponibilità di cellule, delle difficoltà di riproduzione e dei rischi di rigetto.

LE CARCERI ITALIANE SERBATOI DI EPATITE, HIV E TUBERCOLOSI

Nei 190 istituti penitenziari italiani il 70% dei detenuti è affetto da una malattia cronica e la metà non lo sa. Il 3-3,5% è sieropositivo, il 5-6% è affetto da epatite e la meta’ dei detenuti stranieri e’ positiva ai test per la tubercolosi.  Una popolazione tra i 100 e i 150 mila individui chiusa in una morsa di malattie infettive, ma anche psichiatriche, metaboliche, cardiovascolari e respiratorie. Ne hanno parlato i 200 partecipanti al XIX Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Malattie Infettive e Sanita’penitenziaria. Un pericolo insidioso è la tubercolosi, diffusa principalmente tra i migranti che, per diverse ragioni, non seguono controlli sanitari. Una patologia “subdola-  come la descrive Sergio Babudieri, Presidente del Congresso – il cui peggioramento è lento e graduale. Ci vorrebbe una maggiore attenzione proprio a partire  dai centri migranti”.

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