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Vaccini, a Rimini gli ‘obiettori’ sono cinque. E spunta il vademecum no vax

I cinque sono un "numero minimale", sottolinea alla stampa l'assessore alla Scuola del Comune di Rimini, Mattia Morolli

Pubblicato:08-09-2017 14:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:40

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RIMINI – Sono cinque, su 483 iscritti, i bimbi riminesi tra i zero e i tre anni le cui famiglie hanno deciso di non rispettare l’obbligo dei vaccini per l’iscrizione ai servizi educativi. Per conoscere le statistiche degli altri ordini occorrerà aspettare lunedì prossimo, termine ultimo per regolarizzare la posizione. Ma, intanto, i cinque sono un “numero minimale”, sottolinea alla stampa l’assessore alla Scuola del Comune di Rimini, Mattia Morolli, in una città che è il secondo posto in Italia per minore copertura e dove i cosiddetti No vax sono particolarmente strutturati.

Non a caso, mentre oggi dall’Ufficio scolastico regionale sono partite le indicazioni per i presidi che si trovano di fronte i genitori di bimbi non vaccinati, in questi giorni i No vax riminesi stanno facendo girare una sorta di decalogo di ‘resistenza’, che per sbaglio hanno inviato anche a Palazzo Garampi.

L’obiettivo dei No vax sembra essere di alzare il livello di scontro e mettere in difficoltà i Comuni, creando una sorta di filibustering in nome di una “obiezione attiva”. Le ‘indicazioni’ prevedono in primo luogo di farsi sentire con il sindaco della propria città chiedendo un incontro. Poi, di fare la prenotazione all’Ausl per i vaccini e di compilare il modello di autocertificazione senza consegnarlo il primo giorno in cui occorre presentarsi a scuola “rivendicando il diritto di accesso”. Il decalogo chiede inoltre di “mantenere la calma, tenere un atteggiamento composto, sereno, non aggressivo e non violento” e “attendere” che il bambino entri all’asilo o che venga chiamato il dirigente comunale e il sindaco. Così in ogni Comune sarà preso atto della presenza, della “posizione non violenta, ferma e decisa sui diritti. E vedremo cosa faranno”.


L’obiettivo, prosegue il volantino, è che vengano adottate ordinanze per ritardare l’applicazione della legge nazionale “e il problema sarà risolto”, magari incontrando anche la “solidarietà della scuola”. Da qui l’invito ad agire subito nella certezza che “molti Comuni sono orientati a non escludere neppure un bimbo”, e che “tantissime scuole praticheranno una sorte di obiezione”.

Il Comune di Rimini, sottolinea però Morolli, applicherà la legge. E dunque tre sono le vie: per chi rispetta l’obbligo vaccinale nessun problema. Chi intende intraprendere un percorso di autocertificazione deve essere in regola antro il prossimo 10 marzo. Chi non vuole vaccinare, invece, ha tempo fino all’11 settembre per mettersi in regola, altrimenti il Comune invierà una lettera sul mancato requisito di accesso per la sospensione dal servizio, con il bimbo che rimarrà comunque iscritto. Lunedì, annuncia Morolli, è in programma un incontro con tutti i dirigenti per assumere “una linea comune”.

La scuola, conclude, “non deve diventare luogo di battaglia ideologica”. Sul tema è mobilitata anche l’Ausl Romagna che, per i bambini nella fascia tre-sei anni, ha inviato alle famiglie la documentazione necessaria per perfezionare l’iscrizione all’asilo nido o alla scuola materna. E quelle in regola hanno ricevuto un’attestazione. Le famiglie con bimbi non vaccinati o con cicli vaccinali incompleti hanno invece ricevuto un invito, con data orario e luogo, per effettuare le vaccinazioni mancanti o comunque avere un colloquio con personale qualificato. L’attestazione di adempienza e l’invito per la vaccinazione, spiega l’Azienda sanitaria, rappresentano la documentazione necessaria per le scuole e le famiglie “non hanno nessun obbligo di autocertificazione”.

I DATI DELLA ROMAGNA

In tutta la Romagna sono state inviate complessivamente 24.090 attestazioni di idoneità vaccinale e 3.878 lettere alle famiglie dei bimbi non vaccinati o con cicli incompleti. A Cesena 4.528 attestazioni di idoneità e 736 lettere di invito, a Forlì rispettivamente 4.185 e 593, a Ravenna 8.591 e 844, a Rimini 6.786 e 1.705. Per i nidi l’Azienda ha acquisito dai gestori delle strutture gli elenchi nominativi dei bimbi frequentanti e ha provveduto a verificarne lo stato vaccinale. Le famiglie non in regola riceveranno una lettera di invito con appuntamento, con la quale potranno iscriversi. A Rimini, “a causa del numero molto rilevante di soggetti non in linea con il calendario vaccinale e dei ristretti tempi per dare seguito agli inviti”, in questa prima fase le visite si tengono solo nella sede di via Coriano e si stanno creando le condizioni logistiche e organizzative per attivare gli ambulatori straordinari anche nelle sedi periferiche. Tempi più lunghi per le scuole dell’obbligo, c’è infatti tempo fino al 31 ottobre per presentare alla scuola la documentazione necessaria e fino all’1 marzo 2018 per effettuare la vaccinazione per gli inadempienti.

di Cristiano Somaschini, giornalista professionista

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