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Renzi e il sindaco di Gabicce contro il reddito di cittadinanza, ma il web insorge: “Basta cavolate”

Utenti replicano piccati all'appello sulla carenza di bagnini

Pubblicato:08-06-2019 16:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:23

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ROMA- Non è piaciuto al web l’appello che il sindaco di Gabicce Mare, Domenico Pascuzzi, ha affidato alle pagine del Resto del Carlino per chiedere nuova forza lavoro in vista della stagione estiva. Secondo il sindaco mancano cuochi, baristi, albergatori e camerieri: tutta colpa del reddito di cittadinanza che ha tenuto a casa molti ragazzi del Sud. Con lui si schiera Matteo Renzi. Ma la loro ricostruzione non piace ai diretti interessati. Le repliche non si fanno attendere e molti utenti occupano la pagina facebook del sindaco per invitarlo a rivedere la propria opinione. La verita’, sostengono, e’ un’altra da quella diffusa dai due esponenti del Pd. “Prima di dire cavolate sui giovani del sud si informi bene- scrive D. R. sulla pagina facebook del primo cittadino – lavoratori ma non schiavi a 1200 euro/mese per 30 giorni su 30, 10-12 ore al giorno. No Tfr, no ferie pagate, no tredicesima e quattordicesima. Lo sa che il giorno libero non lo dà quasi nessuno?”. Ma poi, chiede V. C., “come fanno a prendere il reddito coloro che lo scorso anno hanno lavorato a Gabicce? Nel 2018 hanno un Isee da poveri, oppure gli albergatori non hanno spiegato al sindaco come funziona il reddito di cittadinanza. Ci mandi i suoi figli”. Ironico M. S.: “Grazie a nome della destra”.

Il tema è cavalcato anche da Matteo Renzi. L’ex premier condivide l’impostazione di Pascuzzi. Ed attira una selva di critiche ancora piu’ marcate. D. P. è impietoso. “In Riviera i bagnini sono quasi tutti locali- ricorda- sarebbe bello che tu incontrassi una delegazione di lavoratori stagionali della Riviera Romagnola, che ti raccontassero cosa significhi dal punto di vista dei ritmi di lavoro e del trattamento economico, lavorare nelle strutture della ridente e accogliente Romagna. Da un mio coetaneo che fa politica mi aspetterei un supplemento di riflessione in più sulle dinamiche che riguardano la domanda ed offerta di lavoro per i giovani”. Dello stesso tenore I. F.: “Come si vede che non sai nulla degli stagionali, altrimenti ci avresti risparmiato il predicozzo a favore degli ‘sfruttatori del bisogno'”. “Sapesse Contessa, i ragazzi vogliono una paga decente per lavorare- ironizza Luca Giribone- non c’è più morale dico io”. Secco P. C.. “Se i giovani non vanno a fare gli stagionali d’estate non è colpa del reddito di cittadinanza, di cui usufruiscono in numero irrisorio, ma di retribuzioni e condizioni di lavoro ormai insostenibili nel ‘settore'”. P. P. fa notare che “se c’è gente che preferisce 530 euro, evidentemente lo stipendio proposto era da sfruttamento, come sempre”.


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