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Bologna, il Tso diventa digitale per una procedura più veloce

BOLOGNA - Il trattamento sanitario obbligatorio (Tso) a Bologna

Pubblicato:08-04-2016 17:12
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

infermiere
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118 ambulanzaBOLOGNA – Il trattamento sanitario obbligatorio (Tso) a Bologna diventa digitale. Grazie alla collaborazione con l’azienda Net Service, il Comune ha informatizzato la procedura per i Tso, mettendo in rete Polizia municipale, Ausl, Tribunale e uffici giudiziari su una piattaforma informatica creata ad hoc. Questo permette un risparmio sia in termini di carta sia di lavoro: vengono ridotti gli spostamenti dei vigili urbani e anche le ore che negli ambiti della giustizia servono per gestire un Tso (si parla di un risparmio di circa 120 giorni all’anno solo per il Tribunale). Inoltre, sottolinea l’azienda, questo permette di rendere più tempestivo l’intervento“, una “sincronizzazione dell’azione” e una maggiore tracciabilità e accuratezza della comunicazione“.

ricetta_medicaLa procedura digitale, già attiva a Bologna da un paio di mesi, scatta nel momento in cui due medici convalidano il Trattamento sanitario obbligatorio. La Polizia municipale prende in carico la persona e scansiona il certificato medico, che viene inviato al sindaco (o all’assessore di turno) per la firma dell’ordinanza, sempre in formato digitale. Allo stesso tempo, viene allertato l’ospedale che si prepara ad accogliere la persona il Tso. Sempre per via informatica viene compilato il certificato di ricovero, poi tutto il fascicolo viene caricato sulla piattaforma a cui accedono anche gli uffici giudiziari e il Tribunale. Anche per l’eventuale rinnovo o la chiusura anticipata del trattamento (di norma dura sette giorni) viene utilizzata la stessa procedura digitale. Il progetto, presentato questa mattina nel corso di un convegno in Cappella Farnese, è stato scelto dal Comune di Bologna con un bando di sponsorizzazione pubblicato nel 2013, nell’ambito del Patto per la giustizia.

“E’ un’iniziativa molto importante- sottolinea la vicesindaco Silvia Giannini- che ha l’obiettivo di rendere più efficace e più efficiente la giustizia”, il che significa “più vicina ai cittadini”. Un fattore “importante per lo sviluppo e la coesione sociale del territorio”. Dello stesso avviso è anche il presidente di Confindustria Emilia-Romagna, Maurizio Marchesini, che rimarca ancora una volta il problema della “lentezza burocratica” e afferma che “una giustizia più veloce rende anche più attrattivo un territorio”.


di Andrea Sangermano, giornalista professionista

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