ROMA – Il leader delle Lega era arrivato, addirittura, a minacciare la crisi di governo se fosse passato il no alla Tav. Da sempre Salvini vuol apparire come l’uomo del fare, quello che ha a cuore gli interessi degli imprenditori che vogliono creare occupazione. Non ha fatto i conti con la furbizia ‘grillina’ che, a dispetto di tutti i titoloni dei quotidiani, giudicano una loro vittoria quanto successo ieri.
Non solo, stando a fonti governative, “di aver lasciato Salvini col cerino in mano”. Incredibile? Non tanto. I ‘grillini’ sono convinti che alla fine la Tav non si farà, che ci sarà un altro progetto ‘mini’ o il potenziamento della vecchia linea, che permetterà a ciascuna delle parti in campo di gridare: ‘abbiamo vinto’.
In casa M5S hanno già stretto un patto con i francesi per rivedere l’accordo, tenendo anche conto che finora loro non hanno investito un euro.
La dimostrazione? Mentre ieri Salvini sparava a palle incatenate, alle 23 da Parigi la ministra dei Trasporti, Elisabeth Borne, dichiarava che: “La Francia ha sempre rispettato l’auspicio del governo italiano di una riflessione” sul progetto Tav ed è “aperta a una discussione fra partner”.Ma i bandi che devono partire, per forza,lunedì? Nel comunicato, si propone il “lancio di bandi per il proseguimento dei cantieri”, “consentendo di rispettare il tempo di riflessione auspicato dall’Italia pur preservando i finanziamenti europei”.
Una presa di posizione che ha spiazzato Salvini, che infatti è tornato a cantare le lodi del governo. Ma perché i francesi stanno dando una mano agli odiati ‘grillini’? Perché alle prossime europee il M5S non ha collegamenti in Francia, mentre Salvini è alleato della Le Pen, arcinemica del presidente Macron.
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