Lavoro, dignità, violenza di genere: il discorso di Mattarella per l’8 marzo
8 marzo 2018
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ROMA – “Luigi un selfie”. Lo chiamano per nome e lui non si sottrae. Luigi Di Maio al Quirinale non puo’ fare un passo, tra i corridoi e le sale sontuose del Colle, senza che qualcuno degli ospiti e delle ospiti ‘comuni’, tanti studenti e ragazzi delle scuole accompagnati da professori e genitori, lo fermi in occasione della Cerimonia per la Giornata internazionale della donna.
Sono decine e decine le persone che approfittano del brindisi, organizzato dopo la celebrazione ufficiale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per avvicinare il candidato premier M5s che si muove all’unisono con la sindaca di Roma Virginia Raggi, il deputato e candidato ministro Riccardo Fraccaro e le senatrici Wilma Moronese e Laura Bottici.
Di Maio preferisce non rispondere invece alle insistenti domande dei giornalisti su alleanze e nuovo governo. Sempre con cortesia e con un sorriso evita le dichiarazioni sull’attualità politica.
Si lascia sfuggire soltanto un commento sui festeggiamenti che la sua ‘Pomigliano d’Arco’ gli ha riservato in Campania due giorni fa. “Visto che roba?”, dice rispondendo a chi gli fa notare il bagno di folla con cui i suoi concittadini lo hanno accolto. Poi con soddisfazione aggiunge: “Si’, la gente mi vuole bene…”.
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