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Genova, al via la demolizione di ponte Morandi. Conte: “Comincia il riscatto della città”

GENOVA - "E' una giornata importantissima, simbolica. Con la demolizione del ponte, inizia il rilancio e il riscatto di Genova,

Pubblicato:08-02-2019 10:43
Ultimo aggiornamento:08-02-2019 10:43

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GENOVA – “E’ una giornata importantissima, simbolica. Con la demolizione del ponte, inizia il rilancio e il riscatto di Genova, della Liguria e dell’Italia“. Così il premier Giuseppe Conte a Genova a margine della demolizione del primo moncone del viadotto sul Polcevera.

“Confidiamo che il ponte sia un piedi entro l’anno”

“Possiamo confidare che il ponte sarà in piedi entro fine anno. Per l’inaugurazione dovremo aspettare ancora qualche mese nel 2020, ma l’importante è che si proceda un modo spedito”, dice Conte fermandosi un attimo davanti ai microfoni per dire qualche parola, interrompendo il giro di ‘perlustrazione’ attorno al moncone.

“È un giorno importante perché scandiamo il primo passaggio di un percorso che speriamo sia il più breve possibile“, aggiunge. “E’ importante che la nostra forza come sistema Italia venga fuori in tutta la sua ampiezza e che il mondo ci possa ammirare in questa attività di ricostruzione”.


Il premier assicura poi che “siamo tutti determinati a raggiungere questo obiettivo: come Governo col commissario e gli enti locali, lavoreremo tutti verso lo stesso obiettivo”, conclude Conte. Durante il breve giro, il presidente del Consiglio si è soffermato coi tecnici per farsi spiegare nei dettagli le operazioni che verranno portate a termine oggi, col sindaco Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti. Ai pompieri ha detto: “Siete stati qui dal primo giorno, siete eccezionali. Qui come altrove”.


TONINELLI: STIAMO CERCANDO DI CHIUDERE LA FERITA

“La ferita di Genova è una ferita aperta e per il sottoscritto che l’ha vissuta fin dal primo minuto con i genovesi è una fortissima emozione arrivare in questa zona. Stiamo cercando di chiudere questa ferita. Oggi c’è un governo anche che dice che questo ponte tra poco più di 12 mesi sarà finito, Genova sarà nuovamente collegata e si rilancia anche l’immagine dell’Italia“. Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, questa mattina a Genova per la demolizione di Ponte Morandi.

“Ci dicevano che non avremmo fatto in tempo, che ci avremmo messo anni e come tutte le altre tragedie che hanno colpito l’Italia dopo anni avremmo visto ancora gli sfollati per strada- prosegue Toninelli- adesso ho incontrato due sfollati: uno ha comprato la casa e un’altra ha scelto la zona in cui vivere vicino alla figlia e lo stanno facendo grazie all’impegno di un governo che gli ha dato i soldi necessari per trovare la casa nuova. Ho trovato due persone abbastanza serene nelle difficoltà. Ed è una grandissima soddisfazione umana”.



 

TOTI: GIORNATA SIMBOLICA, GUARDIAMO FUTURO CON OTTIMISMO

“Oggi è una giornata importante e soprattutto simbolica. Ogni giorno di questo cantiere è fondamentale per Genova, per la Liguria e per l’Italia. Oggi visibilmente per la prima volta si dimostra che i tempi dati per questo cantiere saranno rispettati, che le aziende scelte sono capaci, serie e si sono prese un impegno gravoso. Si può guardare al futuro con ottimismo”. Lo dice il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, questa mattina a Genova per assistere alla demolizione della prima parte del moncone ovest del Ponte Morandi con il premier Giuseppe Conte.

BUCCI: DAL 15 DICEMBRE TUTTO PROCEDE SECONDO I PIANI

“Oggi è una giornata simbolica senza mai dimenticare le 43 vittime del crollo ma anche senza dimenticare che stiamo lavorando dal 15 dicembre e tutto sta procedendo secondo i piani”. Lo dice il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, questa mattina al cantiere per la demolizione della prima parte del moncone ovest del Ponte Morandi con il premier Giuseppe Conte.

“Sono molto contento della vicinanza del governo- prosegue il primo cittadino- in questo modo continuiamo a collaborare e diamo un segnale che in Italia le cose si possono fare bene e nei tempi giusti. Sono soddisfatto anche dello stanziamento della prima tranche di soldi per la ricostruzione dal ministero dell’Economia”.

E COMPARE LO STRISCIONE: “TRAGEDIA TRASFORMATA IN SHOW”

“Una tragedia trasformata in spettacolo”. Scritta bianca su campo verde, con simboli di euro, dollari e del Ponte Morandi crollato. È lo striscione comparso questa mattina a Genova, sul ponte di Cornigliano, a poche centinaia di metri da dove il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oggi assisterà alle fasi di taglio e trasporto a terra della prima parte dell’impalcato del moncone Ovest del viadotto Polcevera.

Nei pressi dei cantieri della demolizione è attesa anche la contestazione di un gruppo di lavoratori della “Giugiaro architettura e structures”, licenziati in tronco per la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Bolzaneto e concentrare tutte le attività nel veronese.


SI DEMOLISCE PONTE MORANDI, INTERROGAZIONE PD SU RINA CONSULTING

“Seguiremo l’andamento del progetto e faremo in modo che vada avanti nei tempi e con la qualità prevista, con la responsabilità del direttore dei lavori che ha la responsabilità di controllare l’esecuzione dei lavori, effettuati secondo le normative di sicurezza. Sostanzialmente saremo la parte tecnica della struttura commissariale, per assisterlo nella scelta dei contraenti e nella congruità dei progetti, controllando l’esecuzione del contratto”. Così Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di Rina, come riportato dalle cronache giornalistiche subito dopo la decisione dell’affidamento da parte del sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del ponte Morandi.

Nei giorni successivi, sul portale di Repubblica è stata pubblicata l’inchiesta di Alberto Custodero sulla società Rina che “è al centro, con altre branche della holding, di una serie di delicate controversie giudiziarie nazionali e internazionali”. Sulla società Rina sono intervenuti i senatori del Pd, Laura Garavini e Franco Mirabelli con una interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti, che ora dovrà rispondere in Parlamento.

“Premesso che- scrivono i senatori Pd- il commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto “Polcevera” dell’autostrada A10, con il decreto commissariale n. 7/2018, ha indetto una consultazione di mercato finalizzata all’instaurazione di una procedura negoziata senza pubblicazione di bando avente ad oggetto il conferimento dell’incarico di coordinamento progettuale, direzione dei lavori, controllo della qualità e supporto alla struttura commissariale nell’ambito dell’appalto o degli appalti pubblici dei lavori per la realizzazione, in estrema urgenza, di tutte le opere di demolizione e di costruzione necessarie al ripristino strutturale e funzionale del viadotto a Genova e per la verifica della progettazione preventiva e in corso d’opera; con i successivi decreti n. 11/2018 e n. 13/2018 veniva individuata come contraente ed aggiudicataria dell’incarico la società Rina Consulting, in quanto ritenuta, secondo la valutazione del commissario straordinario, ‘pienamente aderente alle specifiche tecniche ed esigenze commissariali’; considerato che, per quanto risulta agli interroganti: il 12 dicembre 1999 la petroliera ‘Erika’, battente bandiera maltese e noleggiata dalla compagnia petrolifera ‘Total’, con un carico di circa 31.000 tonnellate di olio combustibile pesante, si imbatteva in una tempesta e naufragava nel golfo di Biscaglia, a circa una sessantina di miglia dalla costa bretone francese. Si verificava un grave disastro ambientale poiché circa 19.800 tonnellate di olio si disperdevano in mare, provocando la morte di 150.000 uccelli e contaminando circa 400 chilometri di costa. Con sentenza emessa nel gennaio 2008, la Corte penale di Parigi riconosceva la responsabilità per il naufragio della petroliera Erica di Total SA, Giuseppe Savarese (l’armatore), Antonio Pollara (il conduttore) e RINA (la società esperta), condannandoli in solido al pagamento di 192 milioni di euro (280 milioni di dollari). Tale decisione veniva confermata nel 2010 dalla Corte d’appello di Parigi e, successivamente, nel 2012 dalla Corte di cassazione francese, la quale individuava un’ulteriore responsabilità per imperizia in capo alla Total; nel 2012 un incendio ha distrutto la fabbrica di abiti Ali Enterprises di Karachi in Pakistan. L’edificio aveva ricevuto una certificazione dall’azienda italiana Rina per conto del Social Accountability; il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova Cinzia Perroni ha recentemente archiviato, come richiesto dal procuratore ministeriale Marcello Maresca, la posizione di Roberto Cavanna, all’epoca legale rappresentante di Rina Services ed oggi dipendente di Rina Consulting, ovvero la società che aveva attestato, tre mesi prima della tragedia, il rispetto da parte di Ali Enterprises dello standard di sicurezza ‘SA 8000’; lo studio legale ‘Ambrosio& Commodo’ ha però annunciato l’intenzione di depositare presso il tribunale di Genova un atto di citazione contro Rina Services per una causa civile finalizzata a ottenere un risarcimento per i danni morali subiti dai parenti delle 250 vittime; il distributore tedesco degli abiti che si producevano nella fabbrica bruciata, la Kik, ha accettato di pagare 6,15 milioni di dollari sotto forma di pensioni a lungo termine per i sopravvissuti e le famiglie delle vittime, per le spese mediche e la perdita di reddito; nel maggio 2013 la nave ‘Jolly Nero’ urtò abbattendola la torre piloti del porto di Genova, uccidendo 9 persone. L’esame delle certificazioni e degli attestati sulla sicurezza ha convinto il pubblico ministero Walter Cotugno a indagare 35 persone: dirigenti e dipendenti della Rina e della Capitaneria di porto. Nell’aprile 2017 finirono agli arresti domiciliari due ingegneri Rina: Marco Benzi e Giorgio Ceroni, rispettivamente direttore del settore certificazioni e capo area. Sospesi dal servizio il capitano di fregata Marco Noris, all’epoca capo ufficio sicurezza della navigazione a Genova, e il capitano di vascello Antonio Sartorato. Indagato pure l’ammiraglio Luigi Giardino, capo ufficio del sesto reparto sicurezza della navigazione con sede a Roma; nella notte tra il 28 ed il 29 dicembre 2014 scoppiava un incendio a bordo del traghetto ‘Norman Atlantic’, in rotta tra il porto di Igoumenitsa, Grecia, ed il porto di Ancona, Italia. Seguivano molteplici intense operazioni di soccorso svolte da mezzi esterni per mare e per cielo da parte delle autorità di guardia costiera italiane e greche, con l’assistenza di navi commerciali, della durata di oltre 36 ore, al termine delle quali si contavano 31 vittime. La conformità della nave agli standard richiesti era stata accertata dalla società Rina, contro la quale vi è un processo civile in corso, oltre alle indagini penali, non ancora giunte ad un primo pronunciamento”. Adesso, concludono i senatori, “si chiede di sapere se, nel valutare le specifiche tecniche della società Rina Consulting, considerato che tra i suoi compiti principali vi sarà il controllo della qualità del lavoro svolto dalle ditte affidatarie dell’incarico di ricostruzione del ponte sul Polcevera, sia stato debitamente valutato che la società stessa o la società capofila della holding di cui fa parte Rina SpA negli ultimi anni siano state sottoposte ad indagini e processi per le vicende descritte”.

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