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I minisindaci lanciano #perRoma, confronto per il futuro della città

ROMA - Vogliono una città "moderna, aperta, inclusiva, sostenibile, cosmopolita e senza paura", chiedono "un confronto pubblico in

Pubblicato:08-01-2016 14:44
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:46

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ROMA – Vogliono una città “moderna, aperta, inclusiva, sostenibile, cosmopolita e senza paura”, chiedono “un confronto pubblico in cui sia possibile discutere di idee, proposte e strategie per la Capitale del Paese, a partire da ciò che di positivo in questi anni é stato prodotto nei territori e anche sul terreno del governo, nei Municipi come alla Regione Lazio”. I minisindaci dei Municipi capitolini lanciano #perRoma, l’iniziativa per rilanciare la città e il suo futuro in vista delle elezioni amministrative che si terrà il 23 gennaio al Brancaccio. Un appuntamento a cui “invitiamo tutti, le forze politiche, economiche e sociali di Roma”, convinti che per vincere le elezioni il centrosinistra “deve avere un campo largo”, perché altrimenti “il rischio e’ di riconsegnare la città alle destre e ai 5 Stelle”.

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Non lo nominano direttamente, ma il riferimento è anche a Stefano Fassina, già pronto a candidarsi e a drenare voti al centrosinistra. Ma non solo, perché i minisindaci vogliono “primarie con tutti i candidati del centrosinistra”, perché “fare le primarie solo all’interno del Pd é contrario allo spirito del Partito democratico”. Ecco perché il manifesto per lanciare #perRoma non ha simboli né nomi, solo un puzzle che delinea i confini della città, a sottolineare che si tratta di una “sfida collettiva”. Schierati alla Casa della città, “la Casa trasparente, che é l’idea di governo che vogliamo portare avanti”, i minisindaci hanno incassato la presenza, oggi e il 23 al Brancaccio, dell’ex capogruppo Sel Gianluca Peciola, del segretario generale Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, e di Natale Di Cola della Cgil Fp.


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Con loro, anche molti assessori e consiglieri municipali, visto che “il 90% degli amministratori municipali è con noi”. Alla minisindaco del I Municipio, Sabrina Alfonsi, il compito di spiegare il senso di #perRoma: “Vogliamo rilanciare un tema grande sulla Capitale e pensiamo che la prossima sfida amministrativa si vince solo se chiamiamo a raccolta la città. Nel silenzio assordante, dove nessuno dice niente e si sentono soltanto nomi e alchimie politiche, i presidenti di Municipio sono quelli che stanno tenendo botta e stanno ancora governando e dando risposte ai cittadini. Noi- dice Alfonsi- siamo gli amministratori che governano Roma nella fase più difficile della storia moderna della città. Abbiamo dovuto subire tutto il tema del bilancio legato alle crisi economiche, Mafia Capitale, un commissariamento”. In questo quadro, “nessuno ha la responsabilità di dire come andremo alle prossime amministrative e che cosa metteremo nel programma”. Un programma che i minisindaci vogliono scrivere “insieme a pezzi della città” e che poi vogliono consegnare “a tutti i candidati”, perché “la nostra sfida- conclude Alfonsi- è delineare un nuovo campo del centrosinistra non perdendo, ma acquisendo pezzi e fare le primarie con tutti i candidati del centrosinistra”. Da qui, la necessità di un confronto il più aperto possibile su temi e proposte, a partire anche dai fallimenti, “dalle cose che non sono andate nella passata esperienza”.

Durante il lancio di #perRoma non manca il riferimento all’ex sindaco Marino e al passato recentissimo, con la fine traumatica della consiliatura: “Proponiamo un momento di avvio che sappia anche guardare indietro- spiega Andrea Catarci, presidente dell’VIII Municipio- che guardi a tutte le esperienze, compresa quella di Marino, dove ci sono stati dei buoni propositi e in piccola parte sono stati mantenuti. Ma poi- dice- ci sono state anche tante cose non realizzate e la città ha vissuto lo smarrimento successivo alla caduta di Marino. Ma adesso c’è la volontà di riprendere quanto di buono é stato fatto e anche individuare necessari punti di discontinuità”. Il tutto, aggiunge Catarci, “a partire dall’amore per questa città. Di qui al 23 gennaio proponiamo una grande raccolta di adesioni, rivolgendoci a chiunque nel campo del centrosinistra, anche i pezzi più autistici, pensi che non si possa perdere la sfida della città. Perché lasciare il governo di Roma nelle mani del centrodestra, che vuole completare l’opera iniziata da Alemanno, o in quelle inesperte e abituate alla foga iconoclasta del Movimento 5 stelle, sono responsabilità che in città si vedranno”.

E se per Valerio Barletta (XIV Municipio) “le proposte politiche in campo al momento nel mondo del centrosinistra non sembrano convincenti”, non lo è nemmeno “la proposta del Pd di immaginare primarie solo al suo interno, perché questo è contrario allo spirito del Partito democratico che vuole primarie aperte”. Da qui la necessità di chiamare tutte le forze in campo e lanciare un appello che i minisindaci sperano sia “colto da tutti. Vorremmo che la classe politica ascoltasse la città– aggiunge Maurizio Veloccia, alla guida dell’XI Municipio- perché Roma é una questione nazionale, e invece é stata trattata come una questione locale”.

E’ Daniele Torquati, presidente del XV, a ricordare che #perRoma è una iniziativa “non contro o a favore di qualcuno, ma soltanto della città e del lavoro fatto in questi due anni”. #perRoma vuole “lanciare un sasso al di là degli steccati- ribadisce infine Paolo Marchione, III Municipio- speriamo di essere incubatori per una partecipazione democratica nuova”. Insomma, tutti “convinti”, i presidenti dei Municipi capitolini, che “sia giunto il momento- si legge nel documento che hanno scritto insieme- di rimettere al centro Roma e il suo futuro, le enormi potenzialità della città più bella del mondo“.

di Nicoletta Di Placido, giornalista professionista

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