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La vittoria di Le Pen? “Uno dei portati del terrorismo”

La DIRE intervista Massimo Introvigne, professore di Sociologia delle religioni e fondatore e direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni

Pubblicato:07-12-2015 13:57
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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ROMA – “È uno dei portati del terrorismo. Anche nei sondaggi americani vediamo salire Trump. Il terrorismo porta all’esasperazione e l’esasperazione porta alla vittoria di forze con tendenze e colori xenofobi. Detto questo, penso che la pura xenofobia non vada molto lontana e che questi partiti, a cominciare dal Fronte nazionale, alla fine riusciranno ad ottenere dei risultati confermati anche in sede di elezioni politiche se saranno capaci, già al secondo turno, di formulare delle proposte che vadano al di là della mera xenofobia. Abbiamo visto tante volte che con la xenofobia da sola non si vince”. Lo dice Massimo Introvigne, professore di Sociologia delle religioni presso l’Università Pontificia Salesiana di Torino e fondatore e direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (Cesnur), intervistato dalla DIRE sui risultati delle elezioni regionali in Francia e sul rapporto tra fondamentalismi, xenofobia e nazionalismi.

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Qual è la differenza tra fondamentalismo e fanatismo religioso? “Il fanatismo religioso è un’espressione popolare e giornalistica che non ha un contenuto propriamente scientifico- chiarisce il direttore del Cesnur- mentre il fondamentalismo è una categoria scientifica che non nasce peraltro nel mondo islamico, ma nel mondo protestante con un riferimento a una reazione contrastante la modernità alla fine dell’ ‘800. In particolare, contro l’evoluzionismo biologico e il metodo storico critico nello studio della Bibbia. Solo molto più tardi, nel 1970, questa categoria di fondamentalismo fu poi estesa all’Islam- ricorda lo studioso- ma non bisogna mai dimenticare che nasce in ambito cristiano. Se vogliamo poi definirlo, il fondamentalismo è una prospettiva dove fra Fede e Ragione, la Fede è così totalizzante da assorbire completamente la Ragione. All’estremo opposto c’è il Laicismo, dove la Ragione diventa totalizzante e assorbe la Fede. Il fondamentalismo è quindi un atteggiamento presente in tutte le religioni- chiarisce l’esperto-, certamente per ragioni storiche e anche geopolitiche nel mondo islamico è più presente che in altre religioni”.


Che rapporto hanno i gruppi fondamentalisti (come l’Isis) con le festività cristiane? Riconoscono il Natale? “Su temi come il Natale il Califfato ha una posizione estrema- risponde Introvigne- è per la creazione di zone integralmente islamizzate da cui spariscano i cristiani, e quindi anche i simboli e le feste cristiane. Però questa posizione del Califfato è estremamente minoritaria e in effetti quasi assente fra gli altri musulmani”.

Come spiega l’attuale ‘momento di gloria’ dei fondamentalismi nel mondo: Isis (Siria/Iraq), Boko Haram (Africa Occidentale), Al-Shabab (Somalia)? “Il fondamentalismo va distinto da quello che nei miei libri chiamo di solito ultra-fondamentalismo. Ovvero il fondamentalismo di per sé è una prospettiva che vuole dedurre la sfera politica dalla legge islamica, ed è una prospettiva molto diffusa nel mondo islamico. Parliamo di un movimento di circa 100 milioni di persone nel mondo, ma la gran parte dei fondamentalisti formano dei partiti politici e cercano di andare al potere per via elettorale vincendo le elezioni. Da questi si distanzia invece l’ultra-fondamentalismo, che è una cosa diversa e che non vuole tanto vincere le elezioni ma andare al potere per via militare, con la violenza, con gli attentati, a seconda dei Paesi. È molto importante distinguere queste due realtà- sottolinea il professore- in genere l’ultra-fondamentalismo riesce a reclutare persone laddove ci siano condizioni di difficoltà: In Iraq dopo l’invasione americana, prima c’era una presenza ultra-fondamentalista veramente molto piccola; in Nigeria dove c’è un conflitto endemico tra cristiani e musulmani; in Somalia, che è un non Stato, uno Stato fallito. Senza però escludere – e questa è una cosa a cui tengo particolarmente – che poi spesso il reclutamento dell’ultra-fondamentalismo è di tipo ideologico. Non possiamo attribuire questo fenomeno soltanto alla povertà, perché certamente ne è una componente e ne ha parlato anche il Papa, ma accanto a questa esiste anche un entusiasmo ideologico”.

Come affrontare questo scenario? “In questi giorni abbiamo assistito a Torino a un episodio sgradevole- replica Introvigne, direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni- una marcia organizzata insieme tra cristiani e musulmani e la decisione clamorosa dei parroci di non partecipare. Il Vescovo giustamente non ha risposto con la repressione, cioè puniamo i parroci, ma con i corsi di formazione e con la conoscenza. È molto importante distinguere tra i fondamentalisti e gli altri musulmani per evitare due errori che si compiono spesso: il buonismo, immaginando che tutti i musulmani siano buoni, gentili e portino fiori, o che tutti i musulmani siano per davvero moderati. Non è esatto. Esistono anche da noi i fondamentalisti, le moschee radicali e i reclutatori per l’Isis”.

L’altro errore da evitare, secondo il direttore del Cesnur, è “il cattivismo: pensare che ogni volta che uno vede un musulmano si trovi di fronte a un terrorista. Esiste un cattivismo rozzo che magari dà dei dividendi elettorali, però allo stesso tempo è qualcosa che va evitata perché porta ad esasperare le tensione e a commettere degli errori politici”.

Quale strategia a lungo termine suggerisce per contenere tale fenomeno? “La formazione. Dobbiamo cercare di capire che cosa è per davvero l’Islam- afferma Introvigne- è una realtà molto grande e, come tutte le realtà molto grandi, è molto complicata. Bisogna stare attenti sulle semplificazioni rozze. Di solito, quando si dice ‘semplificazioni rozze sull’Islam’ si pensa appunto a Salvini o alla Le Pen. C’è questo rischio, certo, però si corre lo stesso pericolo dall’altra parte: esiste anche una semplificazione buonista che non vuole vedere i rischi reali di radicalizzazione che esistono. Come dicevo prima, c’è una semplificazione buonista e una semplificazione cattivista, e tutte e due dovrebbero essere evitate”. Il Cesnur continua ad aggiornare i dati dell’edizione online dell’Enciclopedia delle religioni in Italia sul sito www.cesnur.com. “Su questo portale da oltre 20 anni diffondiamo informazioni. Sul tema- conclude Introvigne- è appena uscito un mio libro dedicato ad approfondire questa categoria, oggi molto confusa, ‘Il fondamentalismo dalle origini all’Isis’ pubblicato da Sugarco”.

di Rachele Bombace – Giornalista professionista

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