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Terremoto, a ricostruire l’Italia centrale saranno le donne

di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO)

Pubblicato:07-11-2016 13:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO)

“Le domande più ricorrenti dei cittadini colpiti da un sisma riguardano il cosa fare: andare nei luoghi di accoglienza distanti dalle città d’origine? Tornare ad abitare nelle case colpite dal terremoto? Dubbi del genere hanno già invaso le menti dei cittadini aquilani e noi, come equipe di psicoterapeuti presenti nelle situazioni di emergenza e di post terremoto, abbiamo avuto la possibilità di osservare le dinamiche di risposta e capire quanta consapevolezza c’era nella decisione.  Tutti sperano di ritornare nelle loro abitazioni e rivivere la vita di prima in modo normale, ma per fare questo occorrono due cose: l’aiuto del governo, affinché metta a disposizione le necessarie risorse economiche e pratiche, e la decisione al femminile”. Così Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) che dal 2009 assiste le famiglie e i bambini vittime di terremoti.

“Le risposte emotive che seguono una scossa devastante sono simili nei luoghi- rivela lo psicoterapeuta-, abbiamo infatti riscontrato le stesse reazioni tra gli abitanti delle zone dell’Italia centrale e gli Aquilani nel 2009. Posso affermare che a ricostruire il tessuto sociale sono state le donne. Sono state loro a tenere unita la famiglia, a mantenere ferma l’attenzione sui figli, a gestire le difficoltà relazionali. Hanno retto il trauma e le conseguenze del trauma anche nei momenti più difficili- continua Castelbianco-, hanno tenuto insieme le piccole parti che altrimenti sarebbero andate disperse, hanno mandato i figli a scuola, trasformato i container o le abitazioni provvisorie in luoghi caldi e accoglienti, cucinando pure quando mancava tutto”.


Chi potrà quindi rispondere sul tornare o meno ad abitare nei luoghi d’origine? “Le mogli, le madri, le sorelle, le fidanzate, le compagne, quelle persone che sono il collante della società attuale. È incredibile questa forza e questa capacità tutta al femminile di gestione che purtroppo oggi viene poco riconosciuta. Il paradosso- rivela il direttore dell’IdO- è che assistiamo alle forme di aggressività e violenza contro le donne quando dovremmo proteggerle tutti, essendo loro capaci di sopportare e prendersi sulle spalle il peso di un trasloco nelle situazioni più disperate. Solo le donne sono in grado di ricreare la casa in altri luoghi e, se vorranno,- conclude- riusciranno a riportare le famiglie nei paesi d’origine”.

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