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Intervista a Giuseppe Ragini

Nome: Giuseppe Cognome: Ragini

Pubblicato:07-11-2016 10:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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Nome: Giuseppe

Cognome: Ragini


Luogo e data di nascita: San Marino 19/12/1957

Professione: avvocato, notaio.

Residenza a San Marino: dalla nascita

Domicilio a San Marino: dalla nascita

Eventuale/i altra/e cittadinanza/e:

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

Secondo me la politica non è riuscita a cogliere i disagi che stavano crescendo nella popolazione.

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

Politiche giovanili: Studiare quali possono essere le nuove professionalità necessarie al mondo del lavoro per dare una speranza ai giovani che alla fine degli studi riescano a inserirsi nella società.

Serve un condono tombale, cioè non solo fiscale che riguardi anche tutta la fase economica iniziale ed anche edilizio.

Politica economica: a San Marino, secondo me, non è mai esistita una vera e propria politica economica, la globalizzazione ci ha penalizzato enormemente e non abbiamo nessun mezzo per contrastarla.

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

L’educazione permanente dei cittadini, non bastano solo gli studi scolastici per elevare culturalmente una nazione.

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

Come ho già ribadito San Marino secondo me non ha mai avuto una vera e propria politica economica, a mio parere si deve tornare ad incentivare l’agricoltura, si deve anche attrezzare per avere un proprio bacino idrico, con tanti calanchi di cui dispone.

Altro tema è quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti che attualmente hanno un costo molto elevato.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Al centro di un rinnovato progetto culturale europeo, sta la difesa della persona umana e delle comunità (la famiglia, la tutela dei minori) difendere la persona è difendere la vita, dal concepimento fino al termine naturale, ed è difendere l’ambiente in cui essa si svolge.

Si deve inoltre favorire, una nuova cultura dell’equilibrio possibile, tra valori e interessi sociali, fra mercato, imprenditorialità e solidarietà, fra difesa dell’identità del “progetto nazionale” e “processo di globalizzazione”.

Tutto questo lo potremo fare con la ferma coerenza e serietà sempre dalla parte del cittadino per il bene del nostro Paese.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

Non vorrei essere retorico, ma la figura della Clara Boscaglia che ho conosciuto personalmente si eleva sopra tutte le altre.

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

Ai miei tempi c’era un “certo” Henry Kissinger americano che alla fine usciva sempre vincitore nel mondo anche se a caro prezzo, anche se è stato premiato con il nobel per la pace.

8) Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

Ho cominciato ad appassionarmi di politica a 18 anni grazie a mio nonno che è stato anche segretario della sezione di Dogana, fu lui che mi iscrisse al partito del P.D.C.S. per la prima volta nel 1976, facendomi capire che per essere un bravo politico devi prima di tutto conoscere e capire la realtà di chi ti sta attorno e poi essere sempre coerenti con se stessi e con i propri ideali che purtroppo oggi non esistono più.

Così ho iniziato il mio impegno nel sociale ho studiato anche teologia e sono stato istituito accolito nel 1988 e per tre anni sono stato collaboratore del cappellano dell’ospedale Infermi di Rimini.

In quegli anni ho capito che il rispetto della persona umana e della sua dignità dovevano essere sempre presenti nella mia vita sia sociale che spirituale.

9) Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Nel periodo della seconda guerra mondiale quando i nostri cittadini hanno dato ospitalità agli allora profughi italiani.

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

Essere sempre coerente con me stesso e con i miei ideali.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

Come già detto ho cominciato a 18 anni e nel tempo si è fortemente radicata.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

Sono sempre stato uno sportivo, ho cominciato a praticare judo nel 1968 ed ho smesso nel 1987 sono stato in nazionale ed ho imparato che il rispetto dell’avversario deve sempre prevalere, non lo si deve mai deridere, ma si doveva sempre rispettare la sua dignità.

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue?

In questo particolare e delicato contesto della vita del nostro Paese, mi assumo la responsabilità di dare il mio contributo al necessario profondo rinnovamento morale, culturale e politico del nostro Paese. I principi fondamentali della convivenza umana, del diritto dello stato e dell’economia, sono indispensabili per individuare nel contesto storico concreto, le linee di azione che creano o conservano o comunque fanno progredire forme di vita degne dell’uomo.

Chi mi ha conosciuto in questi anni sa che rispetto profondamente i principi fondamentali della vita umana, dei minori, della donna e del matrimonio, che comunque deve essere l’unione tra un uomo ed una donna, la teoria del gender, cioè la negazione delle differenze sessuali, non ha diritto di esistere perché mina fortemente la sopravvivenza dell’umanità.

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