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Piras scrive a Martina: “Con il refresh danni devastanti, intervenire”

Dal refresh, cioè la riclassificazione dei terreni agricoli, dipende la possibilità di accedere o meno ai finanziamenti comunitari

Pubblicato:07-10-2015 09:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:36

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ROMA – Il deputato di Sel Michele Piras segnala al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere un intervento in merito alla “vicenda del cosiddetto “refresh”, ovvero la riclassificazione dei terreni agricoli dalla quale dipende la possibilità di accedere o meno ai finanziamenti comunitari”.

M. Martina

M. Martina

“Come recentemente denunciato dalle associazioni di categoria- spiega Piras- gli effetti sui pascoli in aree boschive sarebbero devastanti per le aziende sarde. Perciò chiedo al governo di intervenire, in particolare sulla modalità di rilevazione fotografica aerea dei terreni”.

Di seguito la lettera:


“Gentile Ministro, la presente per segnalare alla Sua attenzione la questione legata al settore della pastorizia in Sardegna ed al processo di riclassificazione dei terreni agricoli, messo in opera al fine del riaggiornamento dei dati grazie ai quali si accede ai finanziamenti comunitari di settore, oggetto anche di una mia interrogazione che riporto in allegato. Come Lei ben sa, la riclassificazione di cui sopra (definita tecnicamente “refresh”) è avvenuta prevalentemente mediante ripresa aerea, tecnica non in grado di cogliere appieno le specificità del terreno posto sotto la chioma boschiva. In tal modo il cosiddetto “refresh” ha considerato come boschive, quindi non rispondenti ai criteri per l’accesso ai finanziamenti comunitari, molte aree invece dedicate al pascolo ed alla attività agricola. Questo data la peculiarità del modello pastorale sardo, non intensivo se non spesso allo stato “brado”. Caratteristiche queste che garantiscono, fra le altre cose, una qualità del prodotto di molto superiore agli standard intensivi e/o industriali di massa. Come conseguenza della riclassificazione delle aree con il metodo aereo, sono adesso a rischio i fondi comunitari chiesti nel triennio 2011-2014, come confermato anche da un dossier della associazione di categoria “Coldiretti”. Suddetta associazione ha inoltre informato di come l’Agenzia sarda per la gestione degli aiuti all’Agricoltura, “Argea”( tramite per l’erogazione dei fondi comunitari)) abbia già inoltrato a varie aziende la richiesta di restituzione dei fondi elargiti nella fase antecedente al “refresh”. Inoltre vi è testimonianza di altri casi in cui la trattenuta degli stessi è avvenuta direttamente alla fonte con il blocco del trasferimento delle risorse previste. Considerata l’importanza vitale della pastorizia per la regione Sardegna, essendo uno dei settori cruciali dell’economia dell’Isola ed in particolar modo in territori già segnati da tassi di disoccupazione estremamente drammatici come il nuorese e l’ogliastra, mi rivolgo direttamente a Lei in questa forma chiedendoLe di interessarsi in prima persona del caso, in modo da evitare che il metodo di rilevazione utilizzato per il “refresh” determini un danno economico alle aziende agropastorali che operano nelle zone interne dell’Isola e particolarmente nelle aree boschive”.

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