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Inquinamento, disastro petrolifero alla Maddalena: è un’esercitazione

L'esercitazione si svolgerà il 12 e 13 settembre e sarà presente anche il ministro dell’Ambiente

Pubblicato:07-09-2018 13:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:31
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ROMA – Nei giorni 12 e 13 settembre nelle acque dell’Arcipelago di La Maddalena, antistanti l’isola di Caprera, si svolgerà, alla presenza del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, una complessa esercitazione internazionale finalizzata alla risposta in caso di inquinamento da idrocarburi in mare. Verrà simulato l’urto di una nave cisterna in avaria contro gli scogli affioranti della secca dei ‘Monaci’, a est di Caprera, con riversamento in mare di 200 tonnellate di prodotto inquinante (sostituito ai fini della simulazione da lolla di riso, prodotto organico molto appetibile per i pesci).

L’evento è organizzato nell’ambito dell’Accordo RAMOGE (St. Raphael, Monaco, Genova) stipulato nel 1976 da Italia, Francia e Principato di Monaco, per il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose, nell’area che va da Marsiglia alle coste del Lazio, comprese la Corsica e la Sardegna. Con cadenza regolare i tre stati contraenti organizzano a turno un’esercitazione per testare l’efficacia del piano di cooperazione antinquinamento e quest’anno tocca all’Italia, sotto il coordinamento del Ministero dell’Ambiente, focal point nazionale dell’Accordo RAMOGE.

Costa: “La prevenzione è fondamentale”

“L’Italia è all’avanguardia in Europa, grazie a una struttura dedicata all’antinquinamento sempre pronta a intervenire. Abbiamo scelto di simulare un disastro petrolifero in un’area dichiarata a livello internazionale ‘Area Marina Particolarmente Sensibile’, parte del Santuario dei Cetacei e del Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, perché vogliamo essere sicuri che qualora – speriamo mai – si verifichino incidenti in un’area così fragile del nostro Mediterraneo, si riesca a intervenire tempestivamente per arginare il problema. La prevenzione è fondamentale”, spiega Sergio Costa, ministro dell’Ambiente.


Oltre all’esercitazione in mare verrà testata anche la risposta a terra da parte delle autorità locali

“Ringrazio la Guardia Costiera per lo sforzo che profonde ogni giorno in questa direzione e per il coordinamento operativo dell’esercitazione”, aggiunge. Per l’Italia entreranno in azione mezzi navali del ministero dell’Ambiente specializzati per l’antinquinamento, unità marittime ed aeree della Guardia Costiera, un pattugliatore navale della Marina Militare e un elicottero dei Vigili del Fuoco. Per la Francia saranno impiegati un mezzo navale con attrezzature specializzate nell’antinquinamento e un aereo. Interverranno, inoltre una nave della Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e un aereo della Spagna. Il CNR studierà lo spostamento della macchia inquinante attraverso un programma di simulazione supportato anche da boe correntometriche appositamente rilasciate in mare. Oltre all’esercitazione in mare, quest’anno verrà testata anche la risposta a terra da parte delle autorità locali competenti, simulando lo spiaggiamento del prodotto petrolifero sulla costa.

Altro elemento di novità quest’anno è la presenza dell’International Oil Pollution Compensation Funds, attraverso il quale le autorità nazionali e locali possono richiedere rimborsi delle spese sostenute per gli interventi di pulizia e di ripristino dovuti ad inquinamenti da prodotti petroliferi sversati da navi. L’esercitazione vede coinvolti per la parte marina gli attori internazionali dell’Accordo RAMOGE che operano in mare (Guardia Costiera, mezzi antinquinamento convenzionati con il Ministero dell’Ambiente, Marina Militare italiana, Prefettura Marittima francese, Marina Nazionale Francese, CEPPOL (Centre d’expertises pratiques de lutte antipollution) – ed – EMSA (European Marittime Safaty Agency) con la partecipazione di Vigili del Fuoco, ISPRA, CNR, ARPA Sardegna, Castalia (per le navi antinquinamento), E-Geos (per i satelliti) ed ENI (per la nave cisterna), mentre per la risposta a terra tutte le autorità locali competenti: Comune di La Maddalena, Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, Protezione Civile di La Maddalena, Prefettura di Sassari, Regione Sardegna, ARPA Sardegna e ISPRA, in un’azione sinergica e coordinata attraverso l’attuazione degli specifici piani di emergenza.

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