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Roma, sgombero via Costi: cosa resta dopo la liberazione dell’immobile

[video width="640" height="480" mp4="http://www.dire.it/wp-content/uploads/2018/09/polizia-sgombero.mp4"][/video] ROMA - La stagione degli sgomberi a Roma si è aperta questa mattina a Via Raffaele Costi,

Pubblicato:07-09-2018 11:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:31
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ROMA – La stagione degli sgomberi a Roma si è aperta questa mattina a Via Raffaele Costi, a Tor Cervara. Forze dell’ordine, agenti della polizia locale e vigili del fuoco, hanno prima liberato e poi messo in sicurezza la palazzina, di proprietà privata, dove da anni vivono circa 150 persone, tra Rom e africani.

Immediato anche l’intervento per ripulire l’enorme discarica presente nel cortile dello stabile, diventata nel tempo una montagna di rifiuti nauseabonda. Le operazioni, annunciate agli occupanti per il 15 settembre, si sono svolte senza incidenti.

Una quarantina di persone sono state portate all’ufficio immigrazione di via Patini per essere identificate. In pochi sono rimasti nei paraggi, e alcuni sono ricomparsi dopo l’indentificazione nella speranza di recuperare i propri averi.


“L’immobile occupato in via Raffele Costi ha rappresentato per anni una autentica minaccia alla salute di tante persone, un pericolo enorme in termini di impatto ambientale e igienico-sanitario, una complessa emergenza sociale soprattutto per le persone piu’ vulnerabili”, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi, secondo la quale la palazzina rappresentava anche “un problema sotto il profilo della sicurezza: alcuni occupanti hanno opposto resistenza al censimento e sono fuggiti negli ultimi giorni, lasciando evidenti tracce di attivita’ di spaccio. Oggi si chiude, finalmente, questo triste capitolo”.

“Ci avevano detto che sarebbero venuti il 15 e invece si sono presentati questa mattina e ci hanno sbattuto tutti fuori”, ha gridato una donna durante lo sgombero. “Ci hanno proposto di andare in una casa famiglia- ha detto- ma ci saremmo dovuti separare da mio marito e io non l’ho potuto accettare”.

“Non ci hanno proposto nessuna alternativa”, ha raccontato Robert, che insieme ad alcuni connazionali nigeriani viveva nell’occupazione da alcuni mesi. “Molti- ha continuato- sono stati portati via per essere identificati e hanno dovuto abbandonare le loro cose per strada”.
I tecnici entrati nell’immobile hanno raccontato ciò che hanno trovato: “La grande terrazza al lato del tetto era piena di feci umane, veniva usata come latrina. Non ho mai visto una simile condizione di degrado, c’erano ratti enormi, assenza totale di impianto idraulico e la corrente era generata con dei gruppi elettrogeni”.

Durante lo sgombero sono stati portati via anche 3 cani adulti, 4 cuccioli e 10 gatti. Le forze dell’ordine resteranno a presidio per questioni di ordine pubblico, per accompagnare gli occupanti a recuperare i loro averi una volta messa in sicurezza l’area. Della sicurezza dell’edificio, poi, si occuperà una vigilanza privata assoldata dalla proprietà.

di Flavio Sanvoisin

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