NEWS:

Yemen, dopo Msf anche Medecins du monde ritira lo staff

Secondo l'Onu, da marzo 2015. almeno 10mila persone hanno perso la vita e 3 milioni sono state costrette a fuggire

Pubblicato:07-09-2016 12:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:02

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

yemenROMA – “Dopo la sospensione dei negoziati di pace in Yemen dello scorso 6 agosto, i combattimenti e i raid aerei si sono intensificati, rendendo le attivita’ umanitarie quasi impossibili. In un tale contesto, Medecins du monde (Mdm) ha deciso di evacuare tutto il suo personale”. Questo l’annuncio diffuso dall’ong francese che si occupa di fornire assistenza sanitaria nelle aree di crisi nel mondo. Nello Yemen in particolare era attiva nella capitale Sana’a. Prima di lei, era stata Medici senza frontiere ad abbandonare il paese dai sei ospedali nei quali forniva personale di supporto, nel nord del Paese martoriato dalla guerra, dopo che l’ultimo bombardamento aereo a meta’ agosto aveva provocato 19 morti e 24 feriti. Si era trattato del quarto attacco ad un obiettivo sanitario dalla sospensione dei negoziati.

“Facciamo appello alla comunita’ internazionale affinche’ si mobiliti per ottenere la fine dei bombardamenti e l’accesso senza ostacoli alla popolazione” e’ quanto ha detto secondo fonti di stampa francesi il direttore di Mdm, Jean-Francois Corty. Ben l’80% dei civili “hanno bisogno di assistenza sanitaria urgente, mentre il 25% delle strutture mediche- ha aggiunto Corty- e’ stato distrutto o sono fuori uso. Circa meta’ della popolazione e’ in uno stato di insicurezza alimentare. Nel rispetto del Diritto umanitario internazionale, gli aiuti umanitari e la possibilita’ di curare i feriti durante un conflitto armato devono essere resi piu’ semplici”.

Lo Yemen da diciotto mesi e’ sconvolto da una guerra feroce, scatenata dall’intervento della coalizione internazionale a guida saudita che sta cercando di piegare la resistenza degli houti e ripristinare il governo del Presidente Abd Rabbih Mansour Hadi. Secondo le ultime stime Onu, da marzo 2015 almeno 10mila persone hanno perso la vita e 3 milioni sono state costrette a lasciare le proprie case.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it