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Contraffazione costa 7 mld, ma in Veneto arriva l’etichetta parlante

E' un progetto pilota della Regione Veneto e per ora sarà applicato al settore della moda: entro la fine dell'anno saranno coinvolte tra le 15 e le 20 aziende

Pubblicato:07-09-2016 11:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:02

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Facco_in piedi_Secco_Trefiletti_Magro_Veneto_etichetta

MILANO – I capi d’abbigliamento non avranno più segreti. Per i consumatori è infatti in arrivo l’etichetta parlante, un’iniziativa pilota realizzata dalla Regione Veneto in collaborazione con l’Unioncamere regionale e con l’apporto di Unionfiliere, presentata alla Fiera di Milano con il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti: “La rivoluzione voluta dalle tre organizzazioni imprenditoriali della moda in Veneto è un’altra potente per valorizzare il vero made in Italy- spiega il portavoce del Confartigianato Imprese, Cna, Confindustria e Confesercenti sezioni moda Veneto Giuliano Secco- per combattere il mercato del falso che ci costa 7 miliardi l’anno, distrugge imprese e danneggia lavoratori e consumatori”. Il consumatore, spiega, “deve avere la certezza di cosa comprare evitando di alimentare la catena del falso che porta solo danni a tutti quanti”.

Grazie ad un’applicazione software creata ad hoc, basterà avvicinare il telefonino ad un capo di abbigliamento e i consumatori sapranno dove è stato prodotto, come e dove i tessuti sono stati tagliati, come è dove sono stati assemblati e colorati. Insomma i vantaggi sono numerosi per tutti: il cliente saprà esattamente cosa acquista, mentre il produttore potrà valorizzare la qualità del suo prodotto e approfittare del contatto con il consumatore finale per attivare una strategia di mercato più innovativa, espandendo così il suo mercato.


tessutiA detta dell’assessore regionale allo Sviluppo economico del Veneto, Roberto Marcato, “è doveroso da un punto di vista morale tutelare nostri consumatori” e, grazie alle risorse regionali, ai fondi statali e al lavoro delle varie associazioni di categoria, Marcato ammette come si stiano sperimentando “forme e modelli innovativi di informazione”. Oltre all’etichetta parlante nella moda, infatti, il Veneto ha dato il via al contrassegno hi-tech per il vetro di Murano, “che consente di avere in tempo reale una carta di identità del manufatto” fa sapere l’assessore, tutto per “tutelare il consumatore ma anche il made in Italy”. Il comparto del tessile abbigliamento e calzature è il primo settore a sperimentare l’etichetta parlante, il progetto pilota coinvolgerà, entro la fine dell’anno, tra le 15 e le 20 aziende del Veneto, “però successivamente l’opportunità potrà essere offerta anche ad altri settori come l’oreficeria, l’occhialeria e l’arredamento”, conclude Sacco.

FEDERCONSUMATORI: “ETICHETTA E’ MOLTO UTILE”

Contro la contraffazione, “ci sono iniziative simili all’etichetta parlante in diverse regioni, ce n’è anche una delle dogane a livello nazionale e quindi ci sono molti attori che si muovono attorno a queste questioni”. Lo dice il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, intervenuto a margine della presentazione dell’innovativa tecnologia ‘Etichetta parlante’, promossa dalla Regione Veneto e volta a combattere la contraffazione nel mondo tessile. Una tecnologia che, spiega Trefiletti, “può portare una grande e forte utilità, cioè conoscere esattamente la tracciabilità di un prodotto che viene venduto nel mercato, e grazie a questa tecnologia, avere poi una etichettatura che ti racconta la storia”. Un’iniziativa su cui Federconsumatori scommette: “Noi, come associazione dei consumatori, siamo naturalmente d’accordo perché il dato della conoscenza e della consapevolezza sono diventati elementi fondanti del mercato stesso”, fa sapere Trefiletti. Che auspica una crescita che parta dal Veneto e che coinvolga, appunto, altri attori a livello nazionale perché “chiunque abbia delle idee e metta in campo tecnologie che possono essere utili alla conoscenza per il cittadino che acquista, verrà sempre da noi supportato”, conclude.

di Nicola Mente, giornalista

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