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Le priorità di Confindustria, Squinzi: meglio ridurre tasse sulle imprese che sulla casa

Meglio ridurre il peso fiscale sulle imprese che intervenire

Pubblicato:07-09-2015 10:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:32

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squinziMeglio ridurre il peso fiscale sulle imprese che intervenire sulla tassazione della casa. La pensa così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che comunque accoglie con favore l’annuncio del ministro dell’Economia Carlo Padoan a Cernobbio. “È  positivo- osserva a margine dell’assemblea di Un’industria Bologna- è chiaro che sono d’accordo con quelli che pensano che è meglio ridurre le tasse sulle imprese piuttosto che ridurre le tasse sulle case, come Imu e tasi”. Insomma, quella del ministro  “è un’idea condivisibile. Secondo me, una diminuzione delle tasse sulle imprese probabilmente darebbe più spinta all’economia”.

Il reperimento delle coperture per la flessibilità in uscita delle pensioni “è in problema serio” ha poi aggiunto parlando della futura riforma delle pensioni. “Le coperture sono tutte da rivedere e da ricalcolare, quindi non mi posso esprimere. Il problema è serio”, ha sentenziato Squinzi.

Riduzione delle tasse e riforme sono comunque da finanziare, secondo il presidente di Confindustria, attraverso “una vera spending review di cui in questo momento non vediamo traccia. Abbiamo già detto anche l’anno scorso che noi non chiediamo niente, non chiediamo incentivi o aiuto, chiediamo semplicemente che questo Paese faccia le riforme e i provvedimenti che, peraltro, il primo ministro ha individuato e sui quali possiamo essere d’accordo”.


Gli incentivi alle assunzioni che hanno consentito la stabilizzazione di molti contratti di lavoro divengano una misura strutturale, ha infine concluso Squinzi.  “Secondo me questo è un provvedimento che dovrebbe essere stabilizzato per sempre, perché sennò non ha molto senso e diventa una stabilizzazione fittizia”, aggiunge Squinzi a margine dell’assemblea degli industriali di Bologna. “È chiaro che dovrebbe essere un provvedimento su cui le imprese dovrebbero poter contare per sempre”, conclude.

 

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