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Terremoto, a Festambiente due mostre fotografiche sul sisma del centro Italia

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Pubblicato:07-08-2017 12:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:35

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ROMA – Oltre 70mila scosse con una media di 240 scosse al giorno. Quattro regioni (Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio) e 140 comuni colpiti dal sisma che dal 24 agosto ha fatto tremare a più riprese il Centro Italia, lasciando dietro di sé distruzione, morte, macerie, danni ingenti al patrimonio urbanistico e a quello storico artistico, costringendo le persone ad abbandonare i propri luoghi.

Ad oggi sono 299 le vittime del terremoto, 200mila gli immobili lesionati o inagibili e solo nelle Marche si contano ben 87 comuni danneggiati dal terremoto. Sono questi i principali numeri del sisma del Centro Italia che Legambiente ha raccolto, elaborato e presentato a Rispescia (Grosseto) a Festambiente, ai quali si aggiungono quelli del volontariato e dell’arte salvata grazie anche al Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali Marche che, in questi mesi, ha dato e continua a dare un prezioso contributo nel recuperare e mettere in sicurezza i beni artistici e culturali delle terre marchigiane.

In particolare i volontari sono stati impegnati per oltre 3mila e 600 ore di servizio, hanno realizzato 88 interventi e recuperato 3613 beni culturali, di questi 3056 di proprietà diocesana e 555 di proprietà comunale. Tra i tanti comuni dove i volontari sono intervenuti ci sono: Caldarola, Camerino, Treia, Visso, Ussita, Castelsantangelo Sul Nera e Cessapalombo.


I numeri diffusi di Legambiente, e aggiornati al 14 luglio oltre a tracciare un primo bilancio complessivo a quasi un anno dal terremoto, aprono le due mostre fotografiche realizzate dall’associazione ambientalista e inaugurate a Festambiente, il Festival Nazionale di Legambiente in programma fino al 15 agosto nel cuore della Maremma.

“Due rassegne fotografiche che ci riportano nei luoghi del sisma e che raccontano, scatto dopo scatto, l’altro volto di questi luoghi- spiega Legambiente in una nota- legato alle persone, al patrimonio storico culturale, ai tanti volontari che stanno aiutando le popolazioni terremotate, e ai giovani imprenditori e produttori locali che stanno faticosamente cerando di tornare alla normalità riavviando le loro attività e ripartendo dai settori chiavi per queste terre, l’agricoltura e l’allevamento”.

Settori che danno come risultati eccellenti prodotti enogastronomici frutto di un lavoro secolare come ad esempio salumi e formaggi di qualità, legumi come la lenticchia di Castelluccio, l’unica lenticchia Igp d’Italia, la cicerchia e il farro dop di Monteleone, il pregiato tartufo nero della Valnerina, tra Scheggino e Norcia e lo zafferano di Cascia, l’oro giallo ingrediente principe di molte ricette italiane.

“La ricostruzione dei luoghi, che andrà fatta con cura e attenzione mantenendo quel legame forte e profondo con la storia e le radici di quei territori- dichiara Rossella Muroni, Presidente nazionale di Legambiente- può e deve essere accompagnata dalla rinascita di comunità solidali che devono essere sostenute nella loro volontà di ricominciare, da protagoniste in questi luoghi, rilanciando allo stesso tempo una nuova idea di sviluppo e benessere dell’Appennino centrale. In questo modo si può evitare lo spopolamento di queste aree, puntando allo stesso tempo sulla valorizzazione dei beni culturali, dei sentieri e dei parchi. Ed è questo il filo conduttore che lega le due mostre fotografiche che abbiamo realizzato e inaugurato a Festambiente, e che raccontano il contributo che vogliamo dare con i nostri volontari impegnati nelle aree del sisma e con la raccolta fondi La Rinascita ha il cuore giovane che si pone come obiettivo quello di ricostruire il tessuto produttivo di un territorio, lavorando su una nuova economia civile, ecologica e solidale”.

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