NEWS:

Assemblea Pd, la minoranza fischia Renzi e lui reagisce: “Ci rivedremo al congresso e riperderete”

"Ci rivedremo al congresso, riperderete questo congresso e dal giorno dopo ricomincerete ad attaccare chi ha vinto il congresso".

Pubblicato:07-07-2018 10:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:21
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Matteo Renzi parla all’Assemblea del Pd. Un discorso che, nel partito, era atteso dal 4 marzo, ovvero da quando il Pd aveva perso le elezioni scivolando ben al di sotto la “soglia di sopravvivenza” del 20% dei voti. Un tracollo che aveva portato immediatamente alle sue dimissioni, ma il chiarimento, il confronto in assemblea e l’analisi del votoerano stati più volte rimandati.

Leggi anche: Ecco i 10 motivi che hanno causato la sconfitta del Pd secondo Matteo Renzi

In più passaggi, Renzi si dimostra duro con la minoranza, colpevole di aver messo in campo in campagna elettorale “tutte le divisioni possibili. Se davanti a un negozio il commesso dice ai clienti di non entrare perchè la roba fa schifo, il negozio non vende”.


Ancora, nell’elencare i motivi della sconfitta, Renzi si auto-accusa di “non aver rottamato abbastanza, soprattutto al sud” e di “aver inseguito per mesi la fantomatica avventura di Pisapia impostaci dai giornali cosiddetti amici”.Gli applausi per l’ex segretario sono tanti, ma le contestazioni non mancano. E così, dopo essersi a più riprese interrotto ed aver invitato la platea a “evitare provocazioni”, quando si parla di Roma, Matteo Renzi si scalda e risponde alzando i toni a chi, dalla platea dell’assemblea del Pd, lo fischia e lo accusa:”Ci rivedremo al congresso, riperderete questo congresso e dal giorno dopo ricomincerete ad attaccare chi ha vinto il congresso“.

In tanti, infatti, quando Renzi parla di Roma e di come è ridotta con Virginia Raggi, si alzano e gridano ricordando all’ex segretario le colpe del Pd nella fine dell’avventura di Ignazio Marino.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it