ROMA – “Andate via!”, “Troia”, “A merda”, “Ma tanto devono uscí”, “Ti stupro”. Un fiume di offese quelle rivolte alla mamma rom, con in braccio una bambina, mentre veniva scortata all’interno della palazzina di via Satta, a Roma, dagli agenti della Polizia del Reparto Mobile.
La donna è riuscita ad entrare nel palazzo, mentre intanto proseguono le proteste di alcuni cittadini, iniziate ieri sera.
Rom bosniaci, la famiglia è composta da padre, madre e 12 bambini, alcuni dei quali piccolissimi, provenienti dal campo nomadi La Barbuta di Ciampino e risulta regolarmente assegnataria dell’alloggio popolare.
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Roma. Casa assegnata a famiglia Rom, scoppia la protesta a Casal Bruciato: “Vi tiriamo una bomba”
“Ora chiediamo i danni morali, soprattutto per quello che avete fatto alla bambina”. Così Patrizia, volontaria e mediatrice culturale dell’Opera Nomadi, affacciata alla finestra dell’appartamento popolare di Roma in cui poco fa è rientrata tra le proteste la famiglia rom assegnataria.
“Siete una vergogna- ha aggiunto la volontaria- avete violato la Costituzione italiana. Prima imparate a rispettarla e poi fatevi chiamare italiani: vergognatevi”.
Alle frasi urlate, un cittadino ha risposto: “Andate via” e la volontaria ha controbattuto: “Andate via voi”.
Un vassoio di dolci. Questo il motivo scatenante delle contestazioni rivolte alla presidente del IV Municipio di Roma, Roberta Della Casa, che sta facendo visita alla famiglia rom rientrata nell’appartamento di via Satta, a Casal Bruciato. “Vergogna, dimettiti”, alcune delle frasi pronunciate all’indirizzo del minisindaco a 5 Stelle. Con la presidente, anche l’assessore al Patrimonio del Campidoglio, Rosalba Castiglione. “Ora le istituzioni italiane portano le pastarelle ai nomadi”, il commento al megafono di Mauro Antonini, rappresentante regionale di CasaPound.
“Se ci sono stati insulti nei confronti della famiglia della donna rom, li condanniamo, ma va detto che sono causati dal clima di esasperazione dei cittadini. Giusto opporsi in maniera civile, determinata ma pacifica, sbagliati invece gli insulti personali”. A dirlo Davide Di Stefano, responsabile romano di Casapound, sotto l’appartamento di via Satta in cui è da poco rientrata la famiglia rom assegnataria dell’alloggio popolare.
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