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VIDEO | Appalti sospetti a Cosenza, indagati Oliverio e Occhiuto. Il governatore: “Fatti di prima che arrivassi”

Il governatore Oliverio e il sindaco di Cosenza hanno ricevuto un avviso di fine indagine. Tra i reati contestati ci sono quelli di associazione a delinquere frode nelle pubbliche forniture e corruzione

Pubblicato:07-05-2019 14:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:26
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REGGIO CALABRIA – I nomi del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto risultano tra i 20 destinatari di avvisi di conclusione indagini notificati oggi dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri e dall’aggiunto Vincenzo Capomolla.

Tra i reati contestati ci sono quelli di associazione a delinquere frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta e corruzione. L’inchiesta riguarda le opere pubbliche da realizzare a Cosenza, la metropolitana leggera e il nuovo ospedale cittadino. Secondo la Procura di Catanzaro sulle due opere ci sarebbero interessi di alcuni politici, imprenditori e professionisti, tra questi anche due ex consiglieri regionali calabresi cosentini.

OLIVERIO: IPOTESI REATO PRECEDENTI A MIO INSEDIAMENTO

“In data 7 maggio mi è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro un avviso di conclusione di indagini preliminari. Dopo una approfondita lettura, devo constatare che mi sono state contestate, come ipotesi di reato, fattispecie che, a mio avviso, attengono alla normale vita politico – amministrativa dell’Ente“. Così il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio commentando l’avviso di garanzia ricevuto oggi.


“Mi si contestano scelte politiche e/o tecniche, cui si ‘abbinano’ ipotesi di reato, alcune (vedi gara di appalto metropolitana di Cosenza) operate nel 2014, cioè precedentemente al mio insediamento alla guida della Regione – ha aggiunto il governatore calabrese – mentre per altre, come la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, è stato prodotto, come è noto, il solo studio di fattibilità, tra l’altro da parte dell’Azienda Ospedaliera. Sono quanto mai certo che, anche in questa occasione, nessun giudice condividerà una simile impostazione accusatoria, che intravede sospetti di reato in normali condotte di natura politica, nel senso aristotelico del termine”.

“Un dato sintomatico, che andrà pure approfondito – afferma Oliverio – è quello che attiene ad una indagine che è iniziata a fine 2014, ovvero il giorno stesso del mio insediamento alla guida della Regione e che si è, guarda caso, conclusa verso la fine dello stesso, nel 2019. Questo ennesimo avviso di garanzia mi porta ad esprimere profonda amarezza per quanto mi sta accadendo. Non posso in alcun modo accettare di essere additato come il promotore di ‘una associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione'”.

Il governatore ribadisce quindi che “combatterà con tutte le energie” per dimostrare la propria “assoluta estraneità ai fatti contestati. La mia non vuole essere una sfida rivolta agli apparati giudiziari ed investigativi. E’ solo l’unico modo che, come politico, cittadino e uomo, mi resta per contrastare questa feroce gogna cui – conclude – sono sottoposto, posso ora dirlo, dal primo giorno del mio insediamento”.

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