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Saviano difende la partecipazione ad ‘Amici’, “Io con la sinistra ottusa non c’entro niente”

"Italiani mille volte meglio di chi li rappresenta"

Pubblicato:07-04-2015 15:26
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:14

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R. Saviano

R. Saviano

ROMA – “Io con questa sinistra, tanto ottusa, non c’entro niente”. Lo scrive sulla sua pagina facebook lo scrittore Roberto Saviano, che sabato prossimo sara’ ospite della puntata di ‘Amici‘ su Canale 5, dove si scaglia con chi, da sinistra, gia’ lo critica per la partecipazione al programma di Maria De Filippi.

“È stato emozionante sentire che, per il tempo delle mie parole, ad ‘Amici’ qualcosa si è fermato. Non solo canzoni, ma anche ascolto ed empatia per storie che riguardano tutti, soprattutto i ragazzi che stanno costruendo il proprio futuro. Ho parlato di immigrazione. Ormai ne sentiamo parlare solo da Salvini, e dai suoi sodali leghisti, che ci dicono quanto i rom siano la feccia dell’umanità o quanto i lavavetri ai semafori siano rompicoglioni”.

“Molti- aggiunge- definiscono ‘Amici’ una trasmissione troppo amena per poter veicolare messaggi a sfondo sociale. Molti ritengono che altre siano le reti e i contesti in cui avrei dovuto esprimere le mie opinioni. Non sono d’accordo, detesto lo snobismo di chi in cuor suo applaude Salvini che vuole tutelare le italiche genti, e poi pensa ‘cosa c’entra Saviano con Amici?’. ‘Cosa c’entra Saviano con le reti Mediaset?’, ‘Lui è di sinistra e lì non doveva metterci piede’”.


 

Ecco, prosegue lo scrittore, “io con questa sinistra, tanto ottusa, non c’entro niente. E c’entro davvero poco con i talk show politici il cui unico scopo è quello di alzare i toni, mostrare litigi e mai davvero il punto di vista delle persone, degli italiani, che sono mille volte meglio di chi in Parlamento li rappresenta”. “Le parole delle persone che in questi giorni stanno criticando la mia scelta, mi rafforzano nella convinzione di aver fatto la cosa giusta. Del resto il mio invito è sempre lo stesso: prima di criticare bisogna conoscere. La critica a priori, nella migliore delle ipotesi, è ottusità“, conclude Saviano.

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