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Province. In Toscana 8 enti su 9 in pre dissesto

FIRENZE  - Una proiezione fatta dall’Unione delle province e

Pubblicato:07-04-2015 04:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:14

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ToscanaFIRENZE  – Una proiezione fatta dall’Unione delle province e dalla Regione e consegnata dai presidenti delle province alla Corte dei Conti dimostra che “in Toscana nel 2015 otto enti su nove andranno in disequilibrio finanziario e dovranno dichiarare il dissesto”. Così il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, presidente nazionale di Legautonomie, che interviene in vista della riunione dei sindaci dell’Anci prevista per giovedì prossimo dopo l’allarme lanciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha denunciato come alla città metropolitane di Firenze (26 milioni), Roma (87) e Napoli (65) toccheranno 178 dei 256 milioni di riduzione delle risorse alle metropoli.

“Il governo deve rispettare l’impegno preso a fermare il taglio di risorse ai comuni”, prosegue Filippeschi. “La situazione che viviamo è inaccettabile e insostenibile. C’è stata un’evidentissima disparità di trattamento, a tutto sfavore delle comunità locali, come da mesi dimostra e denuncia Piero Fassino. Non ci sono più margini per garantire i servizi comunali essenziali e non si possono imporre aggravi della fiscalità locale a beneficio di settori dello Stato ancora fuori controllo. Il Def deve farsene carico”.

“Il decreto legge che attendiamo deve avere un’impostazione equilibrata“, continua il presidente di Legautonomie Marco Filippeschi. “Deve prevedere il fondo di 625 milioni, indispensabile a 1.800 comuni che contano 30 milioni di residenti per non veder ridotto il gettito, dal passaggio dall’aliquota Imu a quella Tasi, mentre si devono concretizzare le misure già concordate in sede di Conferenza unificata, a favore di Province e Città metropolitane”.


“La situazione delle nuove province è disastrosa– sottolinea il presidente di Legautonomie- per effetto del prelevamento sulle entrate tributarie provinciali deciso con la legge di stabilità”. Dunque serve estrema attenzione “e un’inversione di rotta, senza disparità di trattamenti- dice Filippeschi- perché la cura delle scuole e delle strade dev’essere garantita per le province come per le città metropolitane. I bisogni fondamentali hanno identica natura e le risposte devono valere per tutti i cittadini. Lo stesso va detto per la tassa sui transiti aeroportuali”.

Per Legautonomie, in conclusione, “serve un provvedimento, ma deve riguardare tutte le città aeroportuali, senza distinzioni, perché tutte sostengono gli stessi oneri che derivano dalla presenza degli scali”.

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