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Acerra festeggia Di Maio, rissa sfiorata per un selfie

La folla lo chiama 'Presidente'. E gli grida: "Niente alleanze"

Pubblicato:07-03-2018 07:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:35

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ACERRA – La piazza è piena. Di Maio arriva ad Acerra (Napoli) con oltre un’ora di ritardo. La folla aumenta ma un’attivista locale annuncia che il capo politico del Movimento 5 Stelle non parlerà dal palchetto sistemato in tutta fretta all’estero dello spazio 5 Stelle di Acerra. “Di Maio non si aspettava che venisse così tanta gente…”, dice un attivista, motivando così la scelta di organizzare il primo comizio pubblico del candidato premier 5 Stelle dopo le elezioni in uno spazio di appena 10 metri quadrati. In un Comune dove il 60% di chi si è recato alle urne ha messo la X sul nome Luigi Di Maio.

Quando il capo politico del movimento arriva in città, a bordo del pulmino nero con la scritta “Partecipa Scegli Cambia”, è tutto un delirio. Le forze dell’ordine provano a mettere su un cordone di protezione ma sembra impossibile tenere a bada gli attivisti. La folla lo applaude, lo cerca come fosse una rockstar e già lo chiama “presidente”. Per una stretta di mano o un selfie con Di Maio si sfiora quasi la rissa.

Dal pubblico diversi supporter urlano “Niente alleanze” ma su questo, il leader dei pentastellati non risponde ai giornalisti che provano ad avvicinarlo nel grande marasma.


La prima tappa del tour di Di Maio in provincia di Napoli dura appena 5 minuti. Lui, a quel palchetto sistemato in piazza, non ci arriva neppure e saluta i sostenitori “ci vediamo a Pomigliano”, dice, invitando gli attivisti a seguirlo nell’ultima tappa del tour nella sua città natale. “E’ andato via subito, non lo abbiamo neanche visto – commentano due supporter locali -. È venuto qui a benedire la piazza. Come un santo“.

DI MAIO: MIA VITTORIA VA A MORTI DI TUMORE PER BRUTTA POLITICA

“La mia vittoria va a tutte le persone morte di tumore a causa della peggiore politica che hanno subito in questo territorio”. A dirlo è Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, chiudendo il suo discorso dal palco di Pomigliano d’Arco (Napoli), ieri sera.

Parlando nella piazza principale della città, a qualche migliaio di attivisti, cittadini e sostenitori, presenta gli eletti del Movimento 5 Stelle in Campania “abbiamo candidati negli uninominali che con poche centinaia di euro hanno battuto nel loro collegio i signori delle preferenze che chissà quanti milioni di voti dovevano portare grazie a fritture di pesce e altra roba. Prima eravamo una decina di parlamentari della Campania, adesso vedete quanti siamo… ci troveremo a cedere tre seggi ad altre circoscrizioni. Il nostro obiettivo – dice – è essere il gruppo parlamentare della maggioranza e faremo tutti i passaggi istituzionali per arrivare al governo del Paese”.

Poi un attacco alle politiche promosse dal Pd “parlando sempre di Nord e Sud siamo diventati il Mezzogiorno d’Europa”. Di Maio dice di aver iniziato il suo percorso politico proprio dalla piazza in cui sta parlando da capo politico del primo partito d’Italia “tutti mi deridevano perché prendevamo il 3% e io una cinquantinina di voti. Per me quella era una vittoria. Combattevo per cacciare via dal parlamento chi aveva 30 cariche o stava da 30 anni in parlamento. Non ci hanno ascoltati e li abbiamo cacciati noi”.

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