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Al Fatebenefratelli di Roma l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale accessibile 24 ore al giorno

Si tratta della prima struttura ospedaliera del Lazio ad offrire ai genitori e ai piccoli ricoverati la possibilità di stare “a contatto” in qualsiasi momento della giornata

Pubblicato:07-03-2016 11:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:06

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A partire da lunedì 7 marzo, sarà accessibile 24 ore al giorno ai genitori di bimbi con patologia, l’Unità di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (Tin) dell’Ospedale San Giovanni Calibita – Fatebenefratelli all’Isola Tiberina. Il nuovo servizio apre in occasione della Solennità di San Giovanni di Dio, Fondatore dei Fatebenefratelli, celebrato l’8 marzo. Si tratta della prima struttura ospedaliera del Lazio ad offrire ai genitori e ai piccoli ricoverati la possibilità di stare “a contatto” in qualsiasi momento della giornata.

“La letteratura scientifica internazionale- spiega Luigi Orfeo, Primario della Unità di Pediatria, Neonatologia e Tin del Nosocomio- già dai primi anni ’70 ha dimostrato l’utilità di consentire ai genitori l’accesso libero alla Terapia Intensiva Neonatale favorendo l’attaccamento madre-bimbo e migliorando gli sviluppi futuri della personalità del bambino”. Il nuovo servizio h24 per i piccoli risponde inoltre alle raccomandazioni espresse di recente dal Tavolo tecnico ministeriale per l’Allattamento al Seno (Tas) che evidenzia i benefici legati all’accesso libero dei genitori nei reparti di cura neonatale: riduzione dello stress familiare, migliore consapevolezza delle cure praticate, riappropriazione della funzione genitoriale, facilitazione del contatto “pelle a pelle” tra genitori e bambino (metodo canguro) con positivi effetti su metabolismo, stabilità e sviluppo psico-motorio dell’infante. Oltre, ovviamente, alla facilitazione dell’alimentazione con il latte materno, ottimizzandone la produzione e l’avvio. Così in un comunicato l’Ospedale Fatebenefratelli di Roma.


“Si tratta di un ulteriore traguardo raggiunto nell’importante percorso di accoglienza che il Nosocomio porta avanti da molti anni con i familiari dei bambini ricoverati- commenta Orfeo- Ci siamo attrezzati soprattutto con corsi di comunicazione e di formazione rivolti al personale per interagire al meglio con i genitori nel tempo prolungato e favorire la loro presenza in reparto affinché possano stare vicino al bambino ed accudirlo in ogni momento della giornata, insieme agli operatori presenti”.

LA SCHEDA. In una struttura ospedaliera che registra oltre 4.000 parti l’anno, l’Unità Operativa Complessa di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (Tin) dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina accoglie ogni anno circa 600 bambini con patologia, di cui 400 prematuri. L’Unità è un punto di riferimento importante nel Centro e nel Sud Italia soprattutto per le patologie cardiache, toraciche e addominali. Forte è la collaborazione con altre strutture del territorio laziale, in particolare con il Bambin Gesù. Importante aspetto di eccellenza del Reparto riguarda l’iter terapeutico del bambino altamente prematuro, che continua ad essere seguito fin dopo le dimissioni per un periodo di 5 anni durante il quale il piccolo paziente viene sottoposto a controlli periodici di ogni tipo: pediatrico, neurologico, oculistico, otorinolaringoiatrico, psicologico, con la massima collaborazione tra le varie divisioni dell’Ospedale coinvolte. L’Unità assiste anche neonati che non presentano patologie: da questo punto di vista, il Centro si distingue per essere uno dei pochi a Roma a praticare il rooming-in, garantendo la vicinanza tra mamma e bambino 24 ore su 24 e favorendo al massimo l’allattamento al seno.

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