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Costa d’Avorio, a Roma atelier delle ong: “fare rete col profit”

ROMA - "La Costa d'Avorio punta a rafforzare il partenariato con le ong italiane, che si stanno rivelando sempre piu'

Pubblicato:07-02-2019 15:49
Ultimo aggiornamento:07-02-2019 15:49
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ROMA – “La Costa d’Avorio punta a rafforzare il partenariato con le ong italiane, che si stanno rivelando sempre piu’ attori fondamentali in tanti ambiti: promozione dei diritti umani e dell’indipendenza della stampa, tutela dell’ambiente, interventi umanitari in contesti di conflitto o disastri naturali. Va anche rafforzata la sinergia con il settore privato: insieme, possono creare sviluppo sostenibile”. Cosi’ Janine Tagliante-Saracino, ambasciatore della Costa d’Avorio in Italia, aprendo oggi i lavori dell”Atelier delle ong 2019′.

Un appuntamento, giunto alla terza edizione, con il titolo: ‘Le ong: gli attori chiave della cooperazione allo sviluppo’. L’incontro e’ organizzato dall’ambasciata della Costa d’Avorio in Italia, col patrocinio del ministero degli Affari esteri italiano, la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) e l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). Tagliante-Saracino evidenzia il “prezioso ruolo” delle realta’ laiche e religiose italiane attive in Costa d’Avorio, soprattutto in ambiti “educativo e sanitario”.

Rilancia Roberto Colamine’, direttore delll’Ufficio Africa della Dgcs: “Quale percezione abbiamo dell’Africa? La nostra azione punta a dissipare i pregiudizi”.
L’Aiuto pubblico allo sviluppo, prosegue Colamine’, “e’ solo uno dei tanti strumenti per creare sviluppo sostenibile: occorre mettere in rete tutti i soggetti del profit e del no profit” e in questo “sono importanti gli sforzi che le istituzioni ivoriane stanno compiendo nel fornire informazioni corrette sia per gli aspetti burocratici che riguardano le ong straniere sia per gli investitori”.


“L’Italia deve affiancare il Paese nel suo percorso di crescita” l’appello di Massimo Zaurrini, direttore della rivista ‘Africa e Affari’, convinto che “oltre agli aiuti europei dall’alto e’ il momento di guardare a una cooperazione efficace tra Paesi”.
Tante le opportunita’ per gli investitori italiani, in un Paese che ha registrato un tasso di crescita dell’otto per cento nel 2018 e che le stime fissano al sette per l’anno in corso e per il prossimo.

Per stimolare sinergie, l’ambasciata ivoriana ha creato un servizio specifico per le ong che vogliano operare nel Paese. Le organizzazioni saranno affiancate nelle procedure burocratiche e saranno poi seguite durante tutto lo svolgimento dei progetti.
Questo perche’, spiega Simona Vidoni, dell’ambasciata ivoriana a Roma, si vuole “incoraggiare la registrazione di tutte le realta’ associative italiane in Costa d’Avorio”, per necessita’ di trasparenza, in quanto “non tutte a oggi sono presenti nel registro nazionale”.

Alle ong straniere lo Stato accorda sgravi fiscali e doganali e mette a disposizione funzionari statali per favorire la collaborazione con organismi pubblici, come scuole e ospedali. L’assunto e’ che le associazioni si adeguino alle leggi vigenti, rispettando il divieto di svolgere attivita’ politica. Secondo Vidoni, d’altra parte, l”Atelier’ e’ stato pensato anche per “ragionare sul modo in cui frenare l’immigrazione irregolare, insieme ai soggetti di cooperazione, per creare progetti specifici”. Sul tema interviene anche Cleophas Dioma, coordinatore del Summit nazionale delle diaspore. “L’ambasciata ivoriana e l’Aics ci sono” sottolinea Dioma. “Ora abbiamo bisogno di ragionare con le comunita’ straniere della diaspora per rendere le attivita’ di cooperazione piu’ efficaci, in modo che creino sviluppo. Le persone non devono piu’ affrontare viaggi pericolosi nel deserto e via mare”.

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