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Sanità, Lorenzin: “Va centralizzata? Peccato che abbiamo perso il referendum”

Il ministro della Salute Beatrice ospite a Non Stop News

Pubblicato:07-02-2018 11:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:27
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ROMA – Per risolvere i problemi della Sanita’ italiana, legati a liste di attesa lunghissime e a disfunzioni, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, leader della lista Civica Popolare, ospite di Non Stop News, la trasmissione d’informazione condotta da Giusi Legrenzi, Fulvio Giuliani e Pierluigi Diaco, chiede un nuovo referendum costituzionale per abolire il titolo V, che delega le competenze della Sanita’ pubblica alle Regioni. “Le liste d’attesa dipendono dalle Regioni”, ha spiegato il Ministro che ha sottolineato: “Secondo me, il titolo V fatto nel 2000 e’ stato un grandissimo errore e ancora ne paghiamo le conseguenze. L’organizzazione sanitaria e’ stata lasciata completamente alle Regioni e questo e’ sicuramente possibile”.

Ma, aggiunge Lorenzin, “devi avere un sistema di omologazione delle prestazioni che deve essere nazionale. Invece, in questi anni, abbiamo lasciato tutto alle Regioni che decidono, in modo discrezionale, se applicare o meno le linee-guida del Ministero”.

Sollecitata dai conduttori, il ministro ha sottolineato che: “Sono inutili i commissariamenti perche’ poi i Governatori fanno cio’ che vogliono”. Allora riportiamo la Sanita’ pubblica sotto un controllo centralizzato?, chiedono ancora i conduttori. Il ministro spiega: “Abbiamo perso il referendum sulla Sanita’ per farla tornare centrale. Riproporro’ sicuramente un referendum per riformare il titolo V perche’ il diritto alla salute deve essere garantito in tutte le Regioni e spero che tutti i cittadini lo votino, anche chi vive al Nord. Tuttavia, ho anche gia’ proposto di commissariare il singolo ospedale, la singola struttura e non tutta la Regione, penso sia molto piu’ efficace”.


Sulla precarieta’ dei medici, il ministro Lorenzin sottolinea che il fattore che fa ristagnare il sistema e’ il blocco del turn-over: “Abbiamo riaperto il turn- over e ora le Regioni devono fare i concorsi. Ma bisogna assumere in base al fabbisogno“.

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