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Al via la collaborazione tra Omceo Roma e i medici della Palestina

Invio di delegazioni di alta specializzazione e focus sulla cardiochirurgia pediatrica sono il cuore di un accordo di collaborazione

Pubblicato:06-12-2018 14:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:52

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ROMA – Invio di delegazioni di alta specializzazione, focus sulla cardiochirurgia pediatrica, soprattutto voglia di un cammino comune per il diritto alla salute: è il cuore di un accordo di collaborazione che l’Ordine dei medici (Omceo) di Roma ha definito con la controparte palestinese, rappresentata oggi nella sede di via De Rossi dall’ambasciatore Mai Alkaila.

Di rapporti di “solidarietà e vicinanza” ha parlato subito la diplomatica, per altro medico e ginecologo, definendo l’Italia come “una guida” per i Paesi dell’Unione Europea. “Ci sono tanti dottori palestinesi laureati in Italia che sono tornati in Palestina e ora sono ambasciatori della sanità e della cultura italiana e costruiscono ponti” ha dichiarato. Poi, oggi, i termini di un accordo che dovrebbe essere formalizzato con la firma di un protocollo a gennaio.


L’intesa è stata preparata da Foad Aodi, consigliere dell’Omceo Roma nonché coordinatore dell’area Rapporti con i Comuni e Affari esteri, un settore animato da circa 70 medici, sempre più centrale nelle attività dell’Ordine.

L’iniziativa palestinese ha seguito in effetti l’incontro con una delegazione dell’ambasciata dell’Arabia Saudita. “E in programma ci sono altri appuntamenti” ha anticipato Aodi: “Tramite quest’area, l’Ordine di Roma dà massima disponibilità ad ambasciate e delegazioni che vogliono proporre collaborazioni”.

Di certo, come ha confermato l’addetto culturale dell’ambasciata palestinese Odeh Amarneh, la firma del protocollo sarà seguita dalla visita di Magi e di una delegazione romana in Medio Oriente. Occasione per fare il punto e rilanciare il gemellaggio con i partner locali, l’Ordine dei medici e quello dei dentisti. Traendo ispirazione magari da quell'”albero della vita”, mosaico piccolo e colorato, realizzato in Palestina con la collaborazione di esperti italiani, che Alkaila oggi ha portato in dono.

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