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Le imprese della cooperazione a convegno a Roma: “Sviluppiamo sinergie”

Focus sulle opportunità offerte dalla legge 125 del 2014, che riconosce imprese e diaspore come attori della Cooperazione internazionale.

Pubblicato:06-12-2018 08:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:52

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ROMA – Imprenditori italiani e stranieri si sono incontrati ieri a Roma per confrontarsi con esponenti delle istituzioni e delle associazioni di categoria sulle opportunità offerte dalla legge 125 del 2014, che riconosce imprese e diaspore come attori della Cooperazione internazionale. L’appuntamento è stato organizzato nell’ambito del Summit nazionale delle diaspore. “Più si creano sinergie tra i diversi attori della cooperazione internazionale, italiani e non italiani, più saremo capaci di elaborare una cooperazione che funziona” ha sottolineato Cleophas Adrien Dioma, coordinatore del Summit, intervistato dall’agenzia ‘Dire’.

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“La novità di questo primo incontro, ma un po’ di tutto il nostro progetto 2018-2019, è quella di aprire, di essere inclusivi, di permettere alle diaspore e non solo di incontrarsi e confrontarsi sulle tematiche di migrazione e sviluppo”. Tra i relatori anche Grazia Sgarra, dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), che ha presentato il bando 2018 dedicato alle ‘Idee innovative’ per progetti di sviluppo sostenibile da realizzare nei Paesi partner della Cooperazione italiana.

“Le novità di quest’anno sono molteplici – ha spiegato Sgarra alla ‘Dire’ – ovviamente tutte basate sull’esperienza avuta con il bando pilota 2017“. La responsabile ha aggiunto: “Abbiamo ampliato il plafond del bando, che arriva ora a 5 milioni di euro, e abbiamo esteso la possibilità di partecipazione delle start-up, che l’anno scorso hanno rappresentato un caso di successo; quest’anno infatti possono partecipare al bando profit le imprese che sono costituite da 24 mesi e non più da 12 mesi rispetto alla pubblicazione del bando”. Secondo Sgarra, si è cercato anche di “semplificare, per quanto possibile, tutti gli allegati e i moduli per la partecipazione”. Quest’anno, inoltre, è prevista un’iniziativa per informare sul bando: l’appuntamento è mercoledì prossimo alle 16.30 presso l’aula 8 dell’Università degli studi Roma Tre.


A disegnare un quadro generale dell’imprenditoria migrante in Italia è stato invece Valentin Fagarasian, presidente del Cna World, un servizio della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa che fornisce consulenze per gli immigrati. “Oggi le imprese straniere sono il 9,6% del totale nazionale” ha detto Fagarasian, citando dati Unioncamere. “La prima regione per presenza di aziende gestite da stranieri è la Lombardia, con 114mila realtà, seguita da Lazio e Toscana. Il Marocco è il Paese da cui arriva il maggior numero di imprese: in Italia sono oltre 68mila, le attività marocchine, soprattutto in ambito commerciale. Seguono la Cina, con circa 52mila realtà imprenditoriali, e la Romania, con circa 49mila”.

Il presidente di Cna World ha aggiunto: “Le imprese straniere crescono quasi cinque volte più della media e da sole hanno rappresentato il 42% di tutto l’aumento delle imprese registrato nel 2017. Per quanto riguarda l’impatto fiscale dell’immigrazione, al 31 dicembre scorso l’imprenditoria delle diaspore aveva prodotto una ricchezza di quasi 127 miliardi. Sono lavoratori che pagano le pensioni di circa 700mila pensionati italiani”. Secondo Fagarasian, allora, “l’Italia può crescere grazie all’immigrazione”.

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