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Scuola, crescono ‘Studenti-Atleti’: più 191% in un anno

Sono oltre 1.300 i ragazzi che partecipano al progetto Miur per unire sport e studio

Pubblicato:06-12-2017 17:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:58

mondiale 2030
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ROMA – Oltre 1.300 studenti coinvolti per una crescita del 191% rispetto al 2016/2017, provenienti da 356 scuole di 18 regioni (+90%). Sono numeri sempre più solidi quelli del progetto ‘Studenti-Atleti’, promosso dal ministero dell’Istruzione in collaborazione con Coni, Cip, Lega Serie A, e di cui questo pomeriggio è stata presentata la nuova edizione nella sede di viale Trastevere a Roma.

Un vero gioco di squadra per aiutare gli studenti impegnati nello sport agonistico a non restare indietro con gli studi, reso possibile grazie a un approccio didattico altamente innovativo che ha unito il digitale alle lezioni frontali e specifiche attività di formazione dei docenti. Il 30% dei ragazzi, infatti, segue il programma in modalità avanzata mentre il restante 70% lo fa in modalità base, seguiti in totale da 596 tutor scolastici e 721 tutor sportivi.

Toccafondi: “Sperimentazione didattica per abbattere la dispersione scolastica”

“Con questa sperimentazione didattica vogliamo abbattere l’alto tasso di dispersione scolastica che colpisce gli studenti atleti che praticano sport ad alto livello”, ha spiegato il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi in conferenza stampa. “Il vero lavoro sull’importanza di trasmettere ai giovani il valore dell’istruzione spetta agli adulti e non bastano un decreto o una piattaforma online, ma serve anche un cambio di mentalità profondo in particolare degli addetti ai lavori”.


 


Tra gli indirizzi di studio delle scuole coinvolte prevalgono i Licei scientifici (44%) e gli Istituti tecnici (21%), seguiti dai Licei sportivi (18%). Calcio, sport acquatici, basket e atletica sono invece le discipline più praticate dagli studenti.

Zompetti: “I risultati di quest’anno sono molto favorevoli”

“Questo progetto per noi è fondamentale, perché risponde in modo concreto a un problema che ci veniva segnalato più dalle famiglie che dalle società sportive”, ha sottolineato Teresa Zompetti, del dipartimento Strategia e responsabilità sociale del Coni. “Siamo abituati a vedere un atleta alle Olimpiadi ma dietro c’è un percorso fatto di grandi sacrifici in cui ragazzi e loro familiari vengono lasciati soli. Invece qui abbiamo unito le forze per aiutare questi ragazzi, che sono un patrimonio comune non solo per le medaglie che andranno poi a vincere. I risultati di quest’anno sono molto favorevoli- ha concluso- ma c’è ancora un potenziale ampio”.

Alla conferenza hanno partecipato anche il direttore generale della Lega Serie A, Marco Brunelli e il vicepresidente del Comitato italiano paralimpico, Marco Borzacchini. Presenti poi alcuni testimonial per eccellenza del progetto, come i calciatori Danila Zazzera e Stefano Greco, che hanno raccontato la loro esperienza di atleti diplomati, insieme ai colleghi che ancora studiano: la nuotarice Angela Procida, lo schermidore Tommaso Longo, la golfista Letizia Bagnoli, la tuffatrice Livia Cosoli e la ginnasta Elisa Todini. Novità di quest’anno, infine, l’adesione della Lega di B e della Lega Pro.

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