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A Bologna il turismo si fa di lusso, Lepore: “Bisogna attrezzarsi”

C'è da 'lavorare di più sul target con alta capacità di spesa', sottolinea Lepore: 'Su questo Bologna è carente'

Pubblicato:06-12-2017 11:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:57

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BOLOGNA – Dopo i risultati già ottenuti sul fronte dei grandi numeri, la prossima sfida per il turismo di Bologna è quella di attrezzarsi per l’accoglienza “di lusso”: cioè di quei visitatori “con alta capacità di spesa” che il Comune si aspetta in aumento.

Ne è certo l’assessore alla Promozione della città, Matteo Lepore, che stamattina ha affrontato il tema presentando in commissione il budget del settore per il 2018 delle aree di propria competenza.

Il punto di partenza, in termini di risorse, è la consapevolezza che “la tassa di soggiorno nei prossimi anni aumenterà”, assicura Lepore: sia perché cresceranno ulteriormente gli arrivi, sia per l’aumento di introiti che ci si aspetta dall’introduzione del prelievo diretto sui portali dell’home sharing, con connesso “discreto intervento sull’evasione”. Premesso ciò, ad oggi “le risorse per la promozione e il marketing sono sufficienti”, mette un punto Lepore.


D’ora in avanti, un obiettivo del settore sarà quello di supportare di più i musei (“Ne hanno bisogno”, segnala Lepore) e, contemporaneamente, si lavorerà per “irrobustire le imprese” che in città si occupano di accoglienza e cultura, per “migliorare la qualità dei servizi, dell’accoglienza e delle proposte che vengano fatte”.

Qualche esempio? Operatori capaci di “parlare le lingue, servizi più inclusivi per gli utenti deboli e le famiglie in generale, maggior presenza di tecnologie digitali”, afferma l’assessore.

E poi c’è da “lavorare di più sul target con alta capacità di spesa“, sottolinea Lepore: “Su questo Bologna è carente” o, per dirla in altro modo, “non è Milano”. Lepore prende spunto dall’imminente sbarco all’aeroporto Marconi dei collegamenti charter con la Cina.

Quelli che utilizzeranno i collegamenti aerei dal paese asiatico a Bologna “non saranno i cinesi che arrivano in gruppo, prendono un albergo a 20 euro e magari neanche vedono la città”, afferma l’assessore: si parla di turisti che cercano “hotel a cinque stelle”, poi “un giro in Lamborghini e investimenti sulle grandi marche”, ma magari vogliono anche “fare un corso e andare a vedere uno spettacolo al Teatro comunale spendendo anche 1.500 euro“. E non vale solo per la Cina, precisa Lepore, citando anche altri Paesi di provenienza come Stati Uniti, Norvegia e Giappone.

turismo_bolognaIntanto, per il 2018 nel complesso “il budget del dipartimento è stabile rispetto alle previsioni degli anni scorsi”, riferisce l’assessore.

Una voce in primo piano è quella della tassa di soggiorno che, come già annunciando durante la presentazione delle linee del bilancio, nelle previsioni passa dai 4,750 milioni del 2017 ai 5,770 milioni del 2018. Di questa cifra, due milioni vanno al dipartimento che fa capo a Lepore, il resto è diretto principalmente alla cultura e in parte alla riqualificazione urbana. Per tre quarti, queste risorse sono destinate al progetto per la Destinazione turistica metropolitana: 1,550 milioni come annualità piena (2019 e 2020), che per allinearsi ai tempi del nuovo affidamento sarà divisa in 1,2 milioni sul 2018 e poi i restanti 350.000 euro sul 2021. Sempre dai due milioni della tassa di soggiorno, altri 300.000 saranno destinati alla Fondazione per l’innovazione urbana e 150.000 rappresentano risorse libere per il finanziamento di progetti specifici sempre legati alla promozione della città (ci rientrano i 115.000 euro per la gestione della Montagnola, tra attività educative e servizi igienici).

di Maurizio Papa, giornalista professionista

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