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Migranti, Sant’Egidio diventa osservatore permanente all’Oim

I corridoi umanitari prevedono l'arrivo, nell'arco di due anni, di mille profughi per lo più dal Libano

Pubblicato:06-12-2016 14:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:23

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oim_logoROMA – Si e’ aperto ieri a Ginevra il 107mo Consiglio dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), durante il quale e’ stato formalizzato il nuovo status di osservatore della Comunita’ di Sant’Egidio. Il Consiglio, il primo da quando l’Oim e’ entrata a far parte del sistema Nazioni Unite, e’ stato organizzato in occasione del 65mo anno della fondazione dell’Organizzazione e ha sancito un ulteriore aumento degli Stati membri – ora diventati 166 – e dei membri osservatori.

Il nuovo status della Comunita’ di Sant’Egidio in seno al consiglio Oim e’ stato accompagnato dalla redazione di un Memorandum di intesa, che sara’ firmato oggi a Ginevra dal direttore generale dell’Oim, William Lacy Swing, e dal segretario generale della Comunita’ di Sant’Egidio, Cesare Giacomo Zucconi. “Il Memorandum- ha spiegato Federico Soda, direttore dell’Ufficio di coordinamento dell’Oim per il Mediterraneo- definisce alcune importanti aree di cooperazione tra le due organizzazioni, con una particolare attenzione alla promozione di canali legali di entrata per migranti e rifugiati – tra cui un rafforzamento dello strumento del ricongiungimento familiare – e sottolinea la necessita’ dell’apertura di corridoi umanitari per migranti che si trovano in situazioni di emergenza. Il documento mette anche in rilievo l’importanza di avviare collaborazioni e sinergie nei Paesi di origine di migranti e rifugiati”.

Mauro Garofalo, responsabile delle relazioni internazionali della Comunita’ di Sant’Egidio, conferma che “di fronte alla sfida globale posta da migranti e rifugiati c’e’ bisogno di collaborazione tra organismi internazionali, Stati e societa’ civile. È quanto dimostra il progetto pilota dei corridoi umanitari, nato da una positiva sinergia tra la societa’ civile e le istituzioni italiane e ora allo studio di altri Paesi europei”. I corridoi umanitari prevedono l’arrivo, nell’arco di due anni, di mille profughi per lo piu’ dal Libano, in gran parte siriani fuggiti dalla guerra. Finora ne sono gia’ arrivati 500 e altrettanti giungeranno entro il 2017.


(www.agensir.it)

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