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Il Pd affonda in Sicilia e Faraone dà la colpa a Grasso. Il presidente del Senato: “Scusa patetica”

'Non si può certamente addebitare a Grasso il fatto che per l’elezione in Sicilia, per lunghe settimane non si sia delineato un piano alternativo'

Pubblicato:06-11-2017 11:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:51

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ROMA – “Micari ha avuto il coraggio di candidarsi, quel coraggio che il presidente Grasso non ha avuto“. Queste le parole ‘incriminate’ del dem Davide Faraone, al momento dei primi exit poll delle Regionali in Sicilia, che vedevano il candidato scelto dal Pd in caduta libera. Oggi la risposta, indignata, di Grasso.

Il presidente del Senato “ha comunicato ufficialmente e con parole inequivocabili l’impossibilità, per motivi di carattere istituzionale, di candidarsi alla Regione Siciliana il 25 giugno scorso.

“Non si può certamente addebitare a Grasso il fatto che, al di là dell’ardita ipotesi di far dimettere la seconda carica dello Stato per competere all’elezione del governatore della Sicilia, per lunghe settimane non si sia delineato alcun piano alternativo”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dal portavoce del presidente del Senato Pietro Grasso.


Poi: “Imputare a Grasso il risultato che si va profilando per il Pd, peraltro in linea con tutte le ultime competizioni amministrative e referendarie, è quindi una patetica scusa, utile solo ad impedire altre e più approfondite riflessioni, di carattere politico e non personalistico, in merito al bilancio della fase attuale e alle prospettive di quelle future”.

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“Sullo stile e l’eleganza dei commenti di alcuni importanti esponenti del Partito democratico in merito al coraggio del presidente Grasso non resta che confermare ancor di più le motivazioni per le quali il presidente si è dimesso dal gruppo del Pd: merito, metodi e contenuti dell’attuale classe dirigente del partito sono molto lontani da quelli dimostrati dal presidente in tutta la sua opera a servizio dello Stato e delle istituzioni”, conclude il comunicato.

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