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Lorenzin: Educare a prevenzione tumori; Infezioni ospedale per 1 su 4; poca empatia medico-paziente

Edizione del 6 novembre 2017

Pubblicato:06-11-2017 09:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:51

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TUMORI. LORENZIN: DONNE HANNO PAURA, EDUCARE A PREVENZIONE

“Le donne hanno paura della malattia, per questo bisogna educarle alla prevenzione e far capire a tutti che ci aiuta a vivere meglio”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della tappa conclusiva – a Ostia – della ‘Carovana della prevenzione’, il progetto ideato e condotto da Susan G. Komen Italia e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Lorenzin ha quindi rivolto un messaggio alle donne: “Non fumate, vi rende brutte”, ha detto…

TUMORI. PER 80% BIMBI GUARITI TRATTAMENTI HANNO CONSEGUENZE

Per l’80% dei bambini e adolescenti che ha vinto la battaglia contro il cancro, i trattamenti oncologici a volte possono essere aggressivi e avere delle conseguenze. E uno degli effetti secondari a lungo termine è la possibilità di avere problemi di sterilità e infertilità. È quanto emerso in occasione del convegno organizzato a Lecce dalla Fiagop, la Federazione italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica. Tra le tecniche di preservazione della fertilità, intanto, c’è la crioconservazione del tessuto ovarico, cioè il congelamento del tessuto ovarico per poi reimpiantarlo al termine della cura oncologica.

VACCINI. GEMELLI: SU INFLUENZA BASSA COPERTURA TRA OPERATORI

“La vaccinazione contro l’influenza tra gli operatori sanitari è ancora bassa. Non dobbiamo dimenticare di basare le nostre scelte sulle evidenze scientifiche, quindi, e non sulle mode del momento”. A dirlo Patrizia Laurenti, docente di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in occasione della presentazione della campagna vaccinale antinfluenzale del Policlinico Gemelli rivolta agli operatori sanitari.


FINO A 700MILA INFEZIONI IN OSPEDALE. LE CONTRAE 1 PAZIENTE SU 4

Un paziente su quattro che entra nel circuito ospedaliero acquisisce una patologia diversa per la quale è entrato: le infezioni in corsia sono uno dei maggiori ostacoli alla guarigione dal quale è sempre più difficile difendersi, a causa della resistenza agli antibiotici sviluppata da alcuni ceppi di batteri. Intanto ogni anno in Italia si verificano tra le 450 e le 700mila infezioni in pazienti ricoverati. Un numero ancora troppo alto – dicono gli esperti- per un fenomeno che potrebbe essere ridotto del 30% se gli ospedali adottassero le buone pratiche – il cosiddetto modello delle ‘4E’ – messe a punto dal gruppo Quality and Safety Research dell’Università Johns Hopkins.

RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE IN CRISI: IN 8 CASI SU 10 POCA EMPATIA

La relazione tra medico e paziente è in difficoltà. Da una parte, in circa 8 casi su 10, i cittadini segnalano poca sensibilità nell’ascolto o poca empatia; una persona su 3 trova nel medico scarsa disponibilità a orientarla tra i servizi; una su 4 si confronta con un linguaggio troppo tecnico e poco comprensibile e una su 5 ha vissuto scarsa attenzione al dolore. Dall’altra, circa 1 medico su 3 ritiene insufficiente o inadeguato il tempo a disposizione per la cura; in ugual proporzione riscontra difficoltà per mancanza di personale e in 1 caso su 5 per cattiva organizzazione dei servizi. Per questo Cittadinanzattiva ha realizzato un decalogo, con diritti e doveri, indirizzato a medici e pazienti.

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