NEWS:

Tmb Salario, in 1000 in piazza a Roma: “Ci avete rotto i polmoni”

I cittadini si sono riversati in strada su via Salaria all'altezza del civico 982, dove sorge l'impianto di trattamento meccanico biologico di Ama

Pubblicato:06-10-2018 15:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:38

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – ‘Ci avete rotto i polmoni‘. Sono almeno un migliaio i cittadini che dopo essersi dati appuntamento sui social, nonostante il nubifragio che da stamattina si sta abbattendo su Roma, si sono riversati in strada su via Salaria all’altezza del civico 982, dove sorge l’impianto di trattamento meccanico biologico di proprietà dell’Ama: tra campanacci, cartelli, striscioni, magliette con la scritta ‘No tmb’, tamburi e fischietti, i residenti di Fidene, Villa Spada e dei quartieri di buona parte del III Municipio di Roma stanno protestando contro i miasmi che da sette anni provengono dalla struttura, costringendo i cittadini a chiudersi in casa in determinati orari della giornata, soprattutto in estate, e causando bruciori e arrossamenti di occhi e gola.

 

 


La manifestazione sta provocando forti rallentamenti sulla Salaria, parzialmente occupata dalla protesta. ‘No alla puzza, no al fetore che ci invade a tutte l’ore‘, ‘Basta con queste violenze’, ‘Vogliamo una vita dignitosa’, si legge sui cartelli. E ancora: ‘Pussa via Tmb‘, ‘7 anni di veleno’, ‘Ama…zza che puzza‘.

Al fianco dei cittadini il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo, insieme a rappresentanti della Giunta e del Consiglio municipale e a parlamentari e consiglieri capitolini di opposizione, come la deputata di Leu, Rossella Muroni. A livello sanitario, secondo i residenti, è emergenza: per Sergio, del comitato di quartiere Fidene, “nel 2018 abbiamo avuto altri nuovi casi tumorali, noi crediamo che sia colpa del tmb e della puzza perché una cosa del genere non era mai successa e non ci fermeremo finché non lo proveremo e non riusciremo a farlo chiudere”. Per Stefano, del comitato Serpentara, “non abbiamo più una vita dignitosa, i nostri diritti sono sospesi”.

Il primo a parlare alla folla, da un piccolo palco allestito nel piazzale di fronte al tmb, è stato il minisindaco Caudo: “Siamo tantissimi, nonostante la pioggia, ci abbiamo messo il cuore e abbiamo fatto qualcosa di straordinario: da oggi niente sarà più lo stesso. Questa manifestazione è dedicata a Roma, una città bellissima e quello di oggi è un atto d’amore per una città ferita che sta raccogliendo le macerie”. Questa manifestazione, ha sottolineato il presidente, “ha l’unico obiettivo di uscire dall’emergenza rifiuti che attanaglia il quadrante, e siamo qui davanti questo impianto che sembra più una fossa di rifiuti che un tmb, e voglio rivolgere un saluto e la mia solidarietà ai lavoratori. Il tmb è solo la punta dell’iceberg dei ritardi di Roma sui rifiuti”.

A Fidene, Villa Spada e Nuovo Salario, ha denunciato Caudo, “si abita e si vive tra la puzza, vogliamo un’inversione di tendenza radicale e protestiamo per modernizzare la città e non tenerla nel medioevo, una città che impesta l’aria che respirano i suoi abitanti. Il Municipio non ha il potere di chiudere questo impianto, ma noi stiamo incontrando tutti e parlando con tutti e abbiamo sentito comunque il dovere di occuparcene, di affiancare i cittadini e dare rappresentanza al territorio. Il potere del Municipio sono la rappresentanza e la forza che vengono da voi, noi ci siamo e ci saremo”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it