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I ragazzi smettono di fare sport, il Coni e l’Università di Firenze spiegheranno perché

Probabilmente la 'dispersione sportiva' dipende anche dall'eccessiva attenzione ai risultati delle performance e non ad altri aspetti

Pubblicato:06-10-2015 14:08
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:36

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FIRENZE – Il Coni provinciale e l’Università di Firenze insieme contro il fenomeno della dispersione sportiva fra i giovani. L’obiettivo è quello di realizzare insieme una ricerca per comprendere questa realtà e capire quali strumenti implementare per contrastarla. “E’ una ricerca che verrà realizzata grazie al contributo sia del Coni della provincia di Firenze, sia da parte dell’Università e che cureremo per affrontare il problema della dispersione sportiva dei ragazzi dai 6 ai 18 anni- ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa Alessandro Mariani, docente di Pedagogia all’Unifi-. Molto spesso si parla di dispersione scolastica e molto poco si analizza e si affronta il tema della dispersione sportiva, cioè dell’abbandono, delle cause e delle ragioni, e soprattutto delle azioni per ridurre questo fenomeno”.

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Sulle cause Coni e Unifi promettono un report finale nel marzo 2016. Fra le cause ipotizzate da Mariani c’è “certamente, la forte attenzione, eccessiva, delle associazioni sportive rispetto ai risultati, cioè alle performance e non tanto a fenomeni altrettanto importanti dal punto di vista educativo e pedagogico, come la socializzazione e lo stare insieme”. A dare il proprio placet all’iniziativa è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani che è anche il delegato fiorentino del Coni: “L’attività fisica- ha ribadito-, anche da un punto di vista sociale, è importantissima, più di qualsiasi altra attività e dunque al di là dei risultati agonistici, il fatto di favorire una formazione ed una crescita di bambini che diventano adolescenti e poi adulti e poi anziani, che continuano a fare attività sportiva è uno degli obiettivi fondamentali di uno Stato”.


di Carlandrea Adam Poli

Giornalista

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