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Migranti, Piras: “Raid in stile nazista nel centro di Burcei”

Circa 200 persone manifestano, ma un gruppo devasta la palazzina

Pubblicato:06-09-2016 12:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:02

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piras2CAGLIARI – L’appuntamento era fissato per sabato mattina a Burcei davanti allo stabile di proprietà di Vittorio Zuncheddu, un imprenditore del paese del Sud Sardegna che avrebbe dovuto ospitare una trentina di migranti arrivati in Sardegna, all’interno del piano di distribuzione nazionale degli stranieri. La protesta, inizialmente pacifica e organizzata attraverso un giro di messaggi su Whatsapp, che ha coinvolto circa duecento persone che manifestavano contro il progetto di Zuncheddu, si è trasformata però in un vero e proprio raid vandalico, quando un gruppo di persone ha fatto irruzione nella palazzina, devastandola. “Un raid agghiacciante, in pieno stile nazista”, il commento del deputato di Sel-Si Michele Piras.

Ciò che è accaduto sabato mattina “è gravissimo e inquietante e mi auguro davvero che i cittadini di una comunità tranquilla, civile e laboriosa come quella di Burcei sappiano respingere questo orrore- spiega Piras- e collaborare con le autorità per assicurare alla giustizia i disgraziati che hanno compiuto questo gesto criminale”. Per il parlamentare la Sardegna è davanti a un bivio, “al punto della rottura sociale e culturale e non si può più stare fermi a guardare il diffondersi in tutta l’Isola di casi di intolleranza, xenofobia e aperta violenza, senza mettere in campo una politica nuova e profondamente diversa da quella attuale”. E per fermare questa crescente turbolenza sociale, “non bastano generici appelli umanitari, ai buoni sentimenti e alla solidarietà: servono risorse, strumenti, regole e coinvolgimento”.

Il Governo ha certamente le sue responsabilità, così come la politica: “Da una parte uno Stato che si mostra totalmente incapace di mettere in campo una reale politica di inclusione, mediazione culturale e coinvolgimento delle comunità locali- continua Piras-. Dall’altra le amministrazioni escluse, abbandonate e senza risorse, in balia di umori popolari sempre più inquieti”. Infine, “le paure e la frustrazione sociale sulla quale prospera la propaganda xenofoba di una certa politica, sempre più irresponsabile, ignorante e accattona”. La xenofobia e la violenza “possono e devono essere sconfitte– conclude il deputato- ma per farlo serve la politica, quella alta, e tutta la nostra intelligenza”.


di Andrea Piana, giornalista

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