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Terrorismo, arrestati 7 anarchici della Fai. Indagini su altri 8/VIDEO

Dalle indagini risulta che furono loro a mettere la bomba al quartiere Crocetta di Torino il 5 marzo 2007 e le altre due ordigni alla Caserma allievi carabinieri di Fossano del 2 giugno 2006

Pubblicato:06-09-2016 09:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:02

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ROMA – Dalle prime ore dell’alba è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato contro la FAI- Federazione Anarchica Informale. La Digos di Torino, coordinata dal Servizio centrale Antiterrorismo della Direzione centrale della Polizia Prevenzione, su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, sta dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare con il contributo operativo delle Digos di Pescara, Roma e Viterbo. L’operazione “Scripta Manent” della Polizia contesta agli arrestati il reato di associazione con finalità di terrorismo e attribuisce agli stessi l’esplosione di tre ordigni. Uno presso il quartiere Crocetta di Torino del 5 marzo 2007 e due ordigni presso la Caserma allievi carabinieri di Fossano del 2 giugno 2006.

Gli ordigni, in entrambi i casi, erano programmati per esplodere a breve distanza l’uno dall’altro al chiaro scopo di arrecare grave danno all’incolumità delle forze dell’ordine intervenute sul posto. L’operazione della Digos di Torino trae origine dal procedimento penale instaurato presso la Procura della Repubblica di Torino a seguito del ferimento dell’ingegner Roberto Adinolfi, Amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare, per mano di appartenenti al cd. “Nucleo Olga”, espressione del cartello eversivo “FAI-Federazione Anarchica Informale”. L’indagine dei poliziotti della Digos di Torino, attraverso l’analisi di un’enorme quantità di documentazione ideologica, ha permesso di ricostruire la struttura associativa e l’evoluzione internazionale della Fai.

La Digos di Torino sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare che ha permesso di arrestare sette anarchici e indagarne altri otto. Nell’ambito della vasta operazione, i poliziotti, con l’ausilio di unità cinofile antiesplosivo, hanno sottoposto a perquisizione oltre trenta anarchici e ventinove abitazioni dislocate in Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Campania e Umbria.


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