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Cantone avverte il governo: “Sblocca cantieri aumenta il rischio corruzione”

Il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, spiega i possibili effetti deleteri del decreto Sblocca Cantieri nella sua relazione alla Camera

Pubblicato:06-06-2019 10:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:22
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ROMA – Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, critica l’intesa tra M5s-Lega sulle modifiche inserite allo Sblocca cantieri. “Seppure opportunamente ridimensionata rispetto ai 200 mila euro del testo originario, la previsione di una soglia abbastanza alta (150 mila euro) entro la quale adottare una procedura molto semplificata (richiesta di soli tre preventivi) aumenta certamente il rischio di scelte arbitrarie, se non di fatti corruttivi“, spiega illustrando la relazione annuale alla Camera.

“Alcune opzioni, poi (il ritorno dell’appalto integrato, l’aumento della soglia dei subappalti al 40%, la possibilità di valutare i requisiti per la qualificazione delle imprese degli ultimi 15 anni, le amplissime deroghe al codice concesse ai commissari straordinari)- continua- paiono troppo attente all’idea del ‘fare’ piuttosto che a quella del ‘far bene'”.

“La sospensione dell’albo dei commissari di gara per un biennio, infine, introdotta in uno degli ultimi emendamenti, proprio quando questa novità stava per partire, rischia di incidere su un momento topico della procedura, facendo venir meno un presidio di trasparenza, oltre che rendere inutile il cospicuo investimento economico (500 mila euro circa) che l’Autorità ha sostenuto per applicare la disposizione”, prosegue il presidente dell’Anac.


“Il giudizio complessivo sull’impianto” dello sblocca cantieri, aggiunge Cantone “resta, però, sospeso anche in attesa che si completi l’iter legislativo della conversione e soprattutto dell’approvazione della legge delega. Un solo suggerimento sia, però, consentito: il comparto degli appalti ha assoluto bisogno di stabilità e certezza delle regole, e non di continui cambiamenti che finiscono per disorientare gli operatori economici e i funzionari amministrativi”.

“Il decreto- prosegue Cantone- non ancora giunto all’approvazione nemmeno di uno dei rami del Parlamento, è stato fatto segno di numerose e sostanziali modifiche e ad oggi si fa fatica ad orientarsi fra gli emendamenti e i subemendamenti approvati e modificati e a individuare, quindi, un testo su cui potersi confrontare”.

Sicuramente esso incide anche sui poteri dell’Anac– specifica Cantone- prevedendo il ritorno al regolamento attuativo in luogo delle linee guida dell’Autorità. Non ci sentiamo di criticare questa opzione: la regolazione flessibile non è stata positivamente accolta dalle amministrazioni, abituate a regole rigide piuttosto che a criteri che richiedono l’esercizio di maggiore discrezionalità”.

“L’auspicio- aggiunge il presidente dell’Anac- è quello di proseguire sulla strada intrapresa, evitando di rincorrere ricette banalizzanti, che sembrano perseguire l’obiettivo, non della condivisibile sburocratizzazione del sistema amministrativo, ma di una inaccettabile deregulation, già vista in opera nel Paese negli anni scorsi con risultati deleteri anche sul fronte della lotta alla corruzione”.

“Tornare indietro, come nel gioco dell’oca, mentre il sistema italiano inizia a funzionare e viene preso a modello in altri Paesi, mentre la maggioranza degli Stati, compreso il Vaticano, sta facendo propria la politica di prevenzione, sarebbe difficilmente comprensibile“, conclude.

SBLOCCA CANTIERI. VIA LIBERA SENATO CON 142 Sì, TESTO ALLA CAMERA

Con 142 sì (Lega-M5s), 94 no e 17 astenuti l’aula del Senato ha approvato il decreto legge sblocca-cantieri.

Il testo, che va convertito in legge entro il 17 giugno, passa all’esame della Camera, dove è già stato calendarizzato in aula per l’11 giugno, per il via libero definitivo.

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