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Hera spinge economia circolare, Galletti: “E’ futuro”/FOTO e VIDEO

A pochi giorni dal G7 sull'Ambiente, Hera chiama a raccolta istituzioni ed esperti per parlare di economia circolare

Pubblicato:06-06-2017 16:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:18

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BOLOGNA – A pochi giorni dal G7 sull’Ambiente, Hera chiama a Bologna rappresentanti delle istituzioni, ricercatori, esperti di sviluppo sostenibile per parlare di economia circolare e capire c’è una via italiana per la costruzione di nuovi modelli di crescita. “L’economia circolare è uno dei punti cardine dell’accordo di Parigi perché attraverso l’economia circolare si compie quel connubio tra economia e ambiente che è indispensabile per poter portare avanti le politiche ambientali”, spiega il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervistato dall’ex direttore del Corriere della sera, Ferruccio De Bortoli, assieme a Enrico Giovannini, ex ministro del lavoro e professore di Statistica economica all’Università di Roma ‘Tor Vergata’, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont e Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del Mit di Boston. “Oggi fare economia circolare conviene alle imprese oltre che all’ambiente. Vuol dire consumare meno materie prime, avere processi produttivi più performanti, produrre meno rifiuti che sono un costo, anzi i rifiuti possono diventare una risorsa per le aziende. E’ chiaro che la competizione tra le aziende sarà proprio sull’economia circolare nella quarta rivoluzione industriale. Arrivarci per primi vuol dire avere un’economia più competitiva a livello globale”, ribadisce Galletti.

Nel giro di 100 anni il carbone sarà finito, ma risparmiare risorse non basta: deve servirci per guadagnare tempo e consentirci la transizione da un’economia lineare a un’economia circolare, che sganci la scarsità delle risorse dalle nostre prospettive di crescita, puntando su innovazione, formazione e nuove generazioni”, spiega Ellen MacArthur, nota per la fondazione che porta il suo nome e che nel mondo rappresenta l’organizzazione più attiva e importante nell’ambito dell’economia circolare. In occasione del convegno, Hera ha presentato il proprio bilancio sociale. La nuova edizione del bilancio, in particolare, rende conto del ‘valore condiviso’, ossia della ricchezza generata da Hera perseguendo gli obiettivi dell’Agenda globale. Pari a un terzo del margine operativo lordo complessivo, il valore condiviso della multiutility ammonta per il 2016 a 300 milioni di euro, ed è stato prodotto lavorando in tre ambiti strategici: uso intelligente dell’energia (con 48 milioni di euro generati dalla promozione dell’efficienza energetica e 29 milioni di euro dalla diffusione delle energie rinnovabili), uso efficiente delle risorse (con 110 milioni di euro ottenuti progredendo nella transizione verso un’economia circolare e 83 milioni di euro ricavati dalla gestione sostenibile della risorsa idrica), innovazione e sviluppo del territorio, con 18 milioni di euro derivanti da progetti innovativi e digitalizzazione, 11 milioni di euro relativi a tutela dell’aria e del suolo e 35 milioni di euro riferibili allo sviluppo economico delle comunità locali e a progetti di inclusione sociale.

“Questi momenti di confronto sono molto importanti- afferma Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo di Hera- perché confermano la dimensione internazionale nella quale si collocano gli ottimi risultati conseguiti da Hera sul fronte dello sviluppo di un’economia circolare. In gioco c’è l’accelerazione di una transizione che richiede il concorso di tutti, con particolare riferimento alla necessità di un quadro regolatorio certo e più omogeneo, in grado di favorire la pianificazione, gli investimenti e quei processi di consolidamento che sono essenziali, nel lungo periodo, a una crescita sostenibile e duratura”. Il bilancio di sostenibilità, rivendica l’amministratore delegato della multiutility, Stefano Venier, dimostra che anche Hera può dare un contributo alla promozione dell’economia circolare. “E’ un tema centrale per la nostra generazione: il passaggio da un’economia lineare che consuma e getta ad un’economia che cerca di riutilizzare è un elemento essenziale per la nostra prospettiva”.


di Vania Vorcelli, giornalista professionista

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