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Minoranza, Upr: “Governo silente su referendum, banche e Iss”

SAN MARINO - Nell'elenco delle cose da fare

Pubblicato:06-06-2016 16:13
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:50

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SAN MARINO – Nell’elenco delle cose da fare e su cui intervenire per l’esecutivo ci sono i provvedimenti post-referendum, la situazione del sistema finanziario, i drammi della Pa, inclusa la guerra in atto all’Iss tra direttore generale e struttura. Eppure per Upr aleggia da Palazzo pubblico uno strano e imbarazzato silenzio“. In una nota, il partito di Marco Podeschi rileva che a tre settimane dalla celebrazione dei referendum “non c’è traccia dell’iniziativa legislativa con la quale il congresso di Stato dovrebbe recepire l’esito dei tre quesiti propositivi”. E anche se “ci sono ancora 5 mesi e una settimana per svolgere l’iter previsto- precisa il partito di minoranza- vista l’importanza politica dei temi in gioco, ci saremmo aspettati almeno l’avvio di un confronto istituzionale per capire come il governo intenda muoversi su quorum, preferenza e stipendi“.

Al contrario, “sull’argomento- chiosa- regna il più assoluto silenzio”. Così anche su altri punti dell’agenda politica è “come se il governo avesse acceso il ‘pilota automatico’ per il fine legislatura”, aggiunge Upr. Per esempio, “il governo non parla più dello stato della liquidità del bilancio pubblico, nè dello stato del sistema finanziario“. Si va dal piano di riduzione del personale per la prima volta intrapreso da un istituto di credito in gestione ordinaria, alla riduzione della raccolta bancaria di 700 milioni in nove mesi. A ciò Upr aggiunge infine la situazione della Pubblica amministrazione: stabilizzazione per centinaia di dipendenti, operazioni di riorganizzazione discutibili e ancora, “la guerra sotterranea all’Iss fra Direttore Generale e struttura”.


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