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A Cagliari Zedda sindaco al primo turno: “Ricetta semplice, uniti si vince”

Il messaggio alla sinistra: "Uniti si vince, separati in casa e in perenne conflitto si rischia di perdere"

Pubblicato:06-06-2016 15:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:50

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zedda

CAGLIARI – Ha voluto aspettare i dati ufficiali relativi all’ultima sezione usciti alle 15,17, prima di affrontare i giornalisti assiepati nella sede del Comune di via Roma. Ma, alla fine, Massimo Zedda ha potuto festeggiare la sua riconferma ufficiale a sindaco di Cagliari.

“Non siamo mai andati sotto al 50%- spiega- abbiamo voluto aspettare il dato certo con la chiusura delle operazioni dell’ufficio elettorale, non per scaramanzia, ma per rispetto alla matematica. Mai avuti dubbi comunque: io me lo aspettavo osservando i sorrisi dei cagliaritani quando passavo per strada”. Visibilmente affaticato ed emozionato, Zedda ha voluto dedicare la vittoria alla madre in ospedale, prima di ribadire di non avere mai dubitato della vittoria finale: “Non ho mai temuto il ballottaggio, ma avremmo comunque stravinto, anche con 40 punti di vantaggio. L’unica preoccupazione era dovuta al fatto che il ballottaggio ci sarebbe costato 400.000 euro di risorse del Comune, che invece dedicheremo ad altre esigenze della città”. Poi il messaggio alla sinistra: “Uniti si vince, separati in casa e in perenne conflitto si rischia di perdere- spiega-. Spero che al ballottaggio i miei colleghi, molti dei quali conosco personalmente e ai quali sono legato come Fassino, facciano bene. È indubbio che le lacerazioni non hanno aiutato. Noi abbiamo cercato invece di tenere la coalizione unita fin dalle prime battute, basandoci sul programma di governo e sugli impegni che ci eravamo presi con i cittadini cagliaritani. E questo ci ha premiato”.


Telefonata dal premier Matteo Renzi per le congratulazioni? “Ancora non l’ho sentito- continua Zedda- ma ho scambiato messaggi con il sottosegretario Luca Lotti. Ho apprezzato comunque che Renzi non sia venuto a Cagliari, perché non voleva fare una passerella: ci sono ancora una serie di vicende aperte, sopratutto per quanto riguarda il lavoro nel Sulcis, e ho trovato molto corretto il fatto che mi abbia detto che sarebbe venuto solo quando sarebbe stato in grado di dare garanzie ai lavoratori: è stato un bel gesto di stile”. Infine, una battuta sull’appoggio importante del Psd’Az alla sua coalizione, partito che farà parte della squadra di governo di Zedda, ma che è all’opposizione in Consiglio regionale: “Niente di strano- commenta Zedda- l’appoggio del Psd’Az è stato importante e l’abbiamo cercato già a partire dal lavoro in aula, senza avere un approccio ideologico ma basandoci sulle idee. Ricordo poi che il Psd’az ha avuto una vita politica molto articolata durante la sua storia e non bisogna dimenticare che fu sempre il partito nel quale per quasi una vita ha militato Emilio Lussu. Un partito che ha consentito per la prima volta in Italia che una regione fosse governata dalla sinistra, con Mario Melis. Lo concepisco come un ritorno a casa, anche se in regione sono all’opposizione”, scherza il sindaco. Zedda semmai si augura “che siano fulminati sulla via di Abbasanta o Tramatza, per non dire Damasco…”.

di Andrea Piana, giornalista

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