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Zuppi: “Accogliere non è togliere crocefisso”

BOLOGNA - "L'accoglienza non è togliere il crocifisso dalle

Pubblicato:06-05-2016 13:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:41

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ZuppiBOLOGNA – “L’accoglienza non è togliere il crocifisso dalle scuole, perchè fa parte della nostra casa“. Casa però che “deve essere accogliente”. E in questo senso, “è una bestemmia andare contro l’altro con la croce“. Il monito arriva dall’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, intervenuto questa mattina in Regione alla chiusura del progetto “conCittadini” dell’Assemblea legislativa, di fronte a una platea di studenti delle scuole superiori. Più volte, in questi mesi, Zuppi ha messo in guardia la città dal rischio di chiudersi, di non fare abbastanza dal punto di vista della solidarietà, chiamando in causa anche le parrocchie soprattutto sul tema dell’immigrazione. Oggi torna sul tema, dicendo che le parrocchie fanno tanto, ma le procedure sono complicate” e finora “sono stati accolti 40 profughi”.

Più in generale, a Bologna “c’è una tradizione e tanta esperienza di solidarietà- ragiona il vescovo- frutto di una sfida al rialzo negli anni passati tra la Chiesa e il Pci, che qui ha generato tanta attenzione al bene comune”. Nel frattempo però “sono emersi nuovi bisogni e disequilibri“, avverte Zuppi, che cita appunto “la sfida dell’integrazione. Ma se pensiamo di rispondere con l’atteggiamento di sempre, le nuove sfide non si capiscono- ammonisce il vescovo- la richiesta di solidarietà si perde”. Zuppi parla di “amicizia sociale”, con cui far fronte ai “tanti segni di intolleranza” che pure si vedono in città. E insiste: “Se la risposta non è sufficiente, bisogna ripartire dalla ricchezza di questa terra, dobbiamo reinvestire questo capitale di solidarietà”.

di Andrea Sangermano, giornalista professionista


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