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Pd, Orlando: “Renzi lasci lavorare Martina o ritiri dimissioni”

Orlando commenta la riunione dei 'renziani' di ieri sera nello studio di Andrea Marcucci

Pubblicato:06-04-2018 10:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:43

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ROMA – “Renzi deve decidere: se ritiene che la colpa di questa sconfitta non sia la sua, che sia la mia o dei cambiamenti climatici, allora deve decidere di ritirare le proprie dimissioni e continuare a esercitare il mandato avuto dagli elettori. Se invece come ha detto si assume non dico tutta la responsabilità ma almeno una quota significativa, e ne trae come conseguenza quella di arrivare alle dimissioni, allora deve consentire a chi pro tempore ha avuto l’incarico di poterlo esercitare”. Andrea Orlando, ministro della Giustizia uscente, risponde così ai cronisti che, fuori palazzo Chigi, gli chiedono un commento sulla riunione dei ‘renziani’ di ieri nello studio di Andrea Marcucci, capogruppo dem al Senato, in via Veneto.

“Altrimenti- aggiunge Orlando- non riparte l’iniziativa, non riparte un dibattito sereno, non riparte una ripresa dei rapporti del Pd con la società italiana”. 

“Credo che su questo si debba fare chiarezza e l’episodio di ieri non contribuisce ad andare in questa direzione”, aggiunge Orlando.


 

“ANCORA MANCA RIFLESSIONE SU SCONFITTA DEVASTANTE”

“L’iniziativa di domani è promossa dai giovani del Pd e non solo. Non è un momento correntizio ma di riflessione sul voto, e credo sia utile farlo tanto piu perché il Pd al momento non ha ancora promosso un momento di riflessione di questo genere“. Il ministro della Giustizia uscente, risponde così ai cronisti che gli chiedono un commento sulla riunione di ‘Sinistra anno zero’, prevista per domani, contemporanea a un’altra iniziativa promossa da Matteo Richetti.

La riflessione “se non si fa nel partito facciamola attorno al partito- dice Orlando- noi non la viviamo come un momento di competizione interna ma come un momento di riflessione che credo sia utile, perché dopo un risultato così devastante come quello delle ultime elezioni una riflessione profonda è necessaria, e non ci può essere una rimozione di quel risultato utilizzando la contingenza o i fatti nuovi che emergono. C’è sempre quel risultato da cui si deve ripartire”.

“SE PER M5S IL PD E LA LEGA SONO UGUALI IL DISCORSO NON E’ SERIO”

“Non si può fare una discussione come quella che si sta conducendo adesso dove si pone una equivalenza tra l’alleanza con il Pd e quella con la Lega. Evidentemente c’è un serio problema di proposta programmatica, perché se si ritiene che si possa governare indipendentemente con gli uni e con gli altri significa che si ha un programma particolarmente vago. E questo non depone a favore della serietà di un ragionamento che parta dai contenuti”. Orlando risponde così ai cronisti che gli chiedono un commento sulle posizioni M5S in vista della formazione di una maggioranza, con il deputato del partito di Di Maio, Riccardo Fraccaro, che ha nuovamente parlato di “porta aperta” per il Pd.

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