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A Roma 250mila persone a rischio alluvione e 383 siti franosi. Ci vorrebbe un miliardo

I dati del Rapporto sul rischio idrogeologico - Alluvioni, frane, cavità e acque sotterranee di Roma Capitale

Pubblicato:06-04-2018 12:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:43

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ROMA – Nella Capitale ci sono 383 siti soggetti a frane distribuiti su 28 zone a rischio, le più ‘pericolose’ concentrate a Roma Nord: la collina di Monte Mario, viale Tiziano, Monteverde Vecchio e Balduina.

Molto diffuso è anche il rischio di alluvioni ed esondazioni, che riguarda un territorio urbano di 1.135 ettari in cui vivono e lavorano circa 250mila persone, un’esposizione che risulta la più elevata d’Europa. È una situazione tutt’altro che rosea quella riportata nel primo ‘Rapporto sul rischio idrogeologico – Alluvioni, frane, cavita’ e acque sotterranee di Roma Capitale’, presentato stamattina nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri a via Santa Maria in Via, da Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di distretto idrografico dell’Italia Centrale, Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione civile, Stefano Laporta, presidente dell’Ispra, Filippo Marini, comandante della Capitaneria di Porto di Roma e Mauro Grassi della Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura. Presenti tra gli altri anche Carlo Ferranti, dirigente ufficio Piani e Progetti dell’Autorità di distretto idrografico dell’Italia Centrale, Stefania Nisio dell’Ispra, Francesco La Vigna, responsabile dell’Ufficio geologia e idrologia del Comune di Roma Capitale e Giuseppe Argirò di Acea. Presente anche l’assessore ai Lavori pubblici del Campidoglio, Margherita Gatta.

RECORD VORAGINI, IN 8 ANNI MEDIA PASSATA DA 16 A 90 ALL’ANNO

Nello studio non potevano mancare le voragini, una delle emergenze attualmente più sentite a Roma. Negli ultimi 8 anni il numero è aumentato in maniera esponenziale, passando da una media di 16 voragini all’anno registrata dal 1998 al 2008 fino a quella attuale di 90, con un massimo di 104 registrato nel 2013: nel 2018 fino al 31 marzo si sono già aperte 44 voragini. I Municipi più colpiti sono il V, il VII e il II, corrispondenti ai quartieri Tuscolano, Prenestino e Tiburtino, ma anche nel Centro storico ci sono zone di rischio come all’Aventino, al Palatino e all’Esquilino. Nella parte Ovest della città il quartiere che conta più voragini è Portuense, seguito da Gianicolense.


Ma la mappa del rischio idrogeologico a Roma conta anche 32 chilometri di cavità e gallerie sotterranee, 700 chilometri di reticolo idraulico con canali e fossi in stato di grave degrado, 22 relitti di barche affondati nelle acque del Tevere e abbandonati, 120 ettari di golene su 1.150 cementificate da manufatti anche abusivi, 9 chilometri di rive in degrado, 2,7 chilometri di banchine con smottamenti e 59 installazioni con pochi ormeggi adeguati.

PRONTO PIANO ‘ROMA SICURA’, OLTRE 1 MLD EURO DI INTERVENTI

Per mettere ‘a norma’ la Capitale e ridurre lo stato di pericolo, Italiasicura, l’Autorità di distretto e la Regione Lazio hanno individuato e pianificato le opere necessarie, con un piano ad hoc ribattezzato ‘Roma Sicura‘: un piano decennale per una cifra complessiva che sfonda il miliardo di euro, 104 milioni all’anno – di cui i fondi per il primo anno già disponibili tramite il Piano Città metropolitane di Italiasicura – per 10 anni, con un totale di 1.040 milioni di euro.

In particolare, per il complesso degli interventi di prevenzione strutturale nell’area urbana e fino alla foce di Fiumicino, è stato calcolato un fabbisogno di risorse finanziarie pari a 871 milioni per realizzare 155 interventi di varie tipologie: 783 milioni per 127 opere di contrasto al rischio alluvione e 86 milioni per 28 opere di messa in sicurezza di diverse aree cittadine dal pericolo frane. A questi si aggiungono 15 milioni all’anno per gestire la manutenzione ordinaria di canali e fossi urbani e tenerli in efficienza, e 4 milioni ogni 12 mesi per verifiche e interventi preventivi sulle voragini urbane.

Gli interventi previsti per Roma più importanti a livello finanziario riguardano la messa in sicurezza idraulica del territorio di Piana del Sole (Municipio XII) per un costo di 56,6 milioni, due interventi di manutenzione straordinaria del corpo arginale del Tevere da 36,7 milioni per un totale di 73,4 milioni, interventi nel tratto fluviale compreso tra Ponte Marconi e la foce per 33,6 milioni, interventi sul Fosso di Vallerano a protezione della zona urbana del Torrino per 21,5 milioni, due opere di realizzazione delle casse di espansione del Fosso di Tor Sapienza da 20,3 milioni ciascuna.


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